martedì 8 aprile 2008

Aspettando i Four Fried Fish - F.A.Q. - parte 3



Nella Faq di oggi chiedo qualcosa al batterista che ha lavorato con i Four Fried Fish, Marco Carlesso. Preciso, ordinato, bravo, puntuale e generoso, si è calato subito nei brani e ha dato il meglio.

Fabio - Ciao Marco. Dunque è fatta, ora siamo qui tranquilli e spensierati ad aspettare l'uscita del cd. Io ho già detto la mia ma sicuramente qualcuno vorrà avere l'opinione di tutti i membri del gruppo. Iniziamo con qualcosa di facile: cosa hai portato in sala?

Marco - In sala, per questo cd, ho usato una batteria Pearl Maple Shell (gialla) - cassa da 20", tom da12",timpano da 15", un rullante in legno Gretsch da 14" e piatti Zildijan.

F. - La batteria era gialla? Sai che non me n'ero accorto..... Ascolta... io e Flamiano abbiamo lavorato molto in preproduzione cercando di presentare, a te e Luca, delle idee ben precise su quello che volevamo. Come hai affrontato questa esperienza? Cosa c'è stato di differente dai tuoi altri lavori (Marco lavora moltissimo in studio di registrazione - ndr)?

M. - Ho avuto la fortuna di lavorare parecchio in vari studi di registrazione, quindi l'approccio con il click o il balance dei vari groove non mi è così difficile. Con il tecnico dello studio Andrea Valfrè avevo già lavorato. Lui è molto bravo a metterti a tuo agio e sa fare il suo lavoro con professionalità. I pezzi di questo cd erano di varia estrazione, certi sono risultati impegnativi per i tanti stacchi e variazioni, altri erano basati su groove più continui, quindi un pò più semplici. Ogni volta che si registra in studio è sempre un bel godimento, perchè si deve per forza suonare bene e quando vai in regia ad ascoltare la tua performance si è sempre molto emozionati, si spera di aver dato il massimo delle proprie possibilità.

F. - Te e Luca siete stati due rocce! Quanto spazio hai avuto nei brani? Io e Flamiano siamo stati oppressivi o hai potuto dire la tua?

M. - Ogni musicista quando suona (specialmente in studio di reg.) mette il proprio talento, la propria storia musicale e quindi la propria esperienza. Flamiano e Fabio che si conoscono e collaborano da una vita, pur avendo delle chiare radici blues, hanno avuto l'esigenza di svincolarsi dai canoni abituali del blues stesso, cercando altri mondi musicali presi dal funk, e dal latin. Il risultato penso sia positivo e quindi mi auguro che continuiate a scrivere pezzi sempre più in questa direzione.

F. - Ti ringrazio. Completo io la tua risposta. Il tuo apporto è stato importantissimo anche sui pezzi che, sulla carta, erano già decisi. Ed è stata importante la tua notevole esperienza che ci ha aiutato a tenere i nervi saldi. Fare tutti quei brani in due giorni senza molte possibilità di edit potrebbe fare impazzire più di un musicista... Hai qualche bel ricordo? O qualche nota negativa?

M. - Mi è piaciuto il clima rilassato che si è respirato in sala e la determinazione di ognuno di noi per raggiungere un buon risultato. Penso che non ci siano cose negative da ricordare.

Grazie Marco. Sicuramente qualche batterista avrà molte altre domande da fare, non mancherò di girartele. Oppure fate visita al sito www.marcocarlesso.com per tenere sott'occhio le attività di questo grande musicista.

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