mercoledì 16 aprile 2008

Aspettando i Four Fried Fish - F.A.Q. - parte 5


Ci ho preso gusto con le interviste, oggi tocca a Flamiano, co-produttore. Proprio per questo motivo l'intervista è più articolata e, a mio parere, più interessante. Attenzione, viene data qualche anticipazione sui brani del cd....

Fabio - Ebbene, Flamiano, cominciamo con la classica domanda per riscaldare l'atmosfera. Parlami della strumentazione usata in studio, senza tralasciare i particolari.

Flamiano - La strumentazione usata in sala è la seguente: Gibson ES-335 Dot con corde Gibson Vintage Reissue 0,10/0,46 Ampli Weber su schema 5E5A Fender Pro (Narrow Panel Tweed) con cono 15" Weber Alnico. Su 2 pezzi (Rollin Stone e Three cool cats) ho usato un tremolo della BOSS mod. TR2 .

Fa - Ottimo. Questa strumentazione ti è servita per avere un suono ben preciso?

Fla - Il suono utilizzato è quello usato solitamente dal vivo. Chitarra diretta sull'ampli senza nessun effetto intermedio (ad esclusione del tremolo sui pezzi sopra indicati). Si è scelto di non utilizzare l'unità reverbero esterna Fender (che di solito uso nei live) per lasciare il suono più pulito possibile e riprendere il reverbero naturale della stanza..anche se poi nella seconda giornata è stato spostato l'ampli in una ISOBOTH per evitare rientri nei microfoni del piano avendo così anche la possibilità di alzare leggermente il volume per avere proprio il suono potente usato di solito nei live.

Fa - Beh vorrei chiarire a tutti i lettori che non solo il piano nella seconda giornata non rientrava nei microfoni della chitarra ma anche la chitarra non entrava nei microfoni del piano....

Fla - E' una tua verità... in realtà il suono del piano era fastidioso.

Fa - Anche quello della chitarra, l'ho anche detto al tecnico che ha registrato questa dichiarazione per i posteri.

Fla - Eheheh......

Fa - Scherzi a parte, dietro a questo cd c'è stato molto lavoro sia per i singoli che per il gruppo. Ho avuto modo di scrivere qualcosa ma penso sarebbe bello avere una tua descrizione.

Fla - Dal punto di vista strettamente musicale mi sono preparato con uno studio sugli accompagnamenti e sui soli fatto per conto proprio per poi sentire se il tutto "suonava" in sala prove con il gruppo. I soli sono stati in linea di massima improvvisati seguendo una linea generale che ho sentito funzionare bene dal vivo... C'è stata molta improvvisazione nei soli (...e credo si possa anche sentire nel disco) perchè non credo sia cosa buona imparare perfettamente un solo dall'inizio alla fine... Io sono più attento al suono, alle pause, alla dinamica piuttosto che all'esecuzione dal punto di vista tecnico.Sono più attento che il gruppo mi segua e capisca cosa stò suonando piuttosto di concentrarmi su un fraseggio ipertecnico ma con il "vuoto" sotto.
Mi pongo sempre dal punto di vista dell'ascoltatore che vuole godere della musica nella sua totalità e non dell'esibizione del chitarrista virtuoso di turno.

Fa - Su questo sono pienamente d'accordo, in troppi dischi ascoltati si percepisce la voglia dei musicisti di eccellere. Alla fine nonostante la bravura ci si stanca. Ti sei occupato solo delle tue parti o anche di altro?

Fla - Oltre alla chitarra mi sono occupato delle canzoni sia dal punto di vista dei testi che delle musiche e arrangiamenti (in stretta collaborazione con Fabio). Alcune canzoni erano in cantiere da anni aspettando solo di uscire allo scoperto, (vedi ad esempio Maybe a Man...) altre erano state suonate molte volte dal vivo per cui il groove si sente. Certe altre sono state "aggiustate" proprio per il disco. L'apporto di Fabio dal punto di vista musicale è stato a dir poco dirompente. Il mio approccio nello scrivere musica è totalmente istintivo e virato per la maggior parte al blues. Fabio aggiunge quella parte di "pazzia" e di miscela jazz - pop - funk che caratterizza proprio lo stile della band. Mi sono occupato anche dell'aspetto grafico del progetto, realizzando copertina e libretto sentendomi e confrontandomi spesso con Fabio e con le persone che mi sono vicine ogni giorno.
Questo perchè volevo che questo disco fosse tutto nostro. Credo che alla fine anche da questo punto di vista sia stato fatto un ottimo lavoro.

Fa - Il bello è questo, il prodotto finale è, plastica a parte, stato deciso interamente da noi anche grazie a Marco (Lincetto) che ci ha lasciato carta bianca in questo senso (a parte qualche giusto consiglio). Com'è andata poi in studio?

Fla - L'esperienza in sala è stata fantastica. Sono stato aiutato dalla grande esperienza di tutti quanti, tecnici e musicisti.E soprattutto nei viaggi di andata e ritorno dalle chiacchierate con Marco (che non ringrazierò mai abbastanza) (Marco Carlesso, il batterista ndr) che mi tranquillizzava sulle mie ansie e paure. Marco e Luca sono stati solidi come una roccia...e suonare con loro di base è stato semplice. Altra nota di super merito la devo spendere a favore di Andrea Valtrè che è riuscito a farci lavorare in un clima di assoluto relax e simpatia e mi ha seguito in modo fantastico anche sul canto. Non posso scordare ovviamente il producer, nonchè "mago del suono" Marco Lincetto che ha creduto in me, in noi... fin dal primo incontro quando si è parlato per la prima volta del disco. Credo che Marco e Andrea siano un'accoppiata vincente, sia dal punto di vista puramente tecnico ma anche in quello filosofico (mi riferisco proprio alla filosofia Velut Luna...).

Fa - Sono pienamente d'accordo. Abbiamo solo parlato degli aspetti tecnici. Il divertimento, le battute e tutto il resto sono difficili da rendere e da riportare. Ma vorrei che ci raccontassi un aneddoto...qualcosa che è rimasto indelebile di quei giorni!

Fla - Aneddoti vari...eh,eh,eh...tu vuoi che ti parli della Pandora !!!!!
Il secondo giorno di sala, nel viaggio di andata verso Preganziol io e Marco ci siamo fermati in un panifico con l'idea di prendere una focaccia (eravamo in pieno periodo pasquale) da mangiare tutti assieme nel pomeriggio. Entriamo in un piccolo negozio nei pressi di Istrana e ci serve una ragazza (carina) che da dietro il banco ci indica il piccolo scaffale con i dolci pasquali. Viste le nostre facce sperdute decide di venire vicino ed illustraci meglio le tre tipologie di prodotti: a) la focaccia b) la colomba e per terzo LA PANDORA. Io e Marco ci guardiamo in faccia ed insieme esclamiamo ridacchiando "LA PANDORAAAA" e lei ribatte "lo sapevo che avreste scelto quella". E noi "..perchè lo sapevi?"... "Perchè la pandora è al femminile e a voi piacciono quelle cose che finiscono con la A". Poi, durante tutta la giornata, i commenti si sono sprecati!
Ah...a dover di cronaca la PANDORA è buonissima !!!!! Ovviamente....è al femminile e finisce per A.. eh,eh,eh.

Fa - Ricordo benissimo. E l'abbiamo mangiata sabato, alla fine delle registrazioni del gruppo. Buonissima. E finisce per A ovviamente. Anche "buonissima" finisce per A. Grazie per questa intervista, spero vivamente che questo CD venga apprezzato da tante persone.

Fla - Certo. Solo un paio di cose... un grazie agli ospiti di questo cd. Marco Pandolfi che ha suonato divinamente l'armonica in tre pezzi, Tiziana Guerra, stupenda voce su Three Cool Cats ed il grande Chinito Teremoto con la sua Farfisa sempre sul medesimo pezzo. Un grazie ovviamente anche a tutti gli altri musicisti (Marco, Luca, Ermanno, Gastone e Luca). Marco Lincetto di Velut Luna ed Andrea Valfrè dell'Areamagister Studio. Ultimo grazie a Michele Giacomazzi che ha reso possibile tutto questo.

Fa - Giusti i ringraziamenti. Ringrazio anch'io tutte queste persone, e avrò modo di farlo ancora nei prossimi appuntamenti di questa FAQ. Senza volerlo hai accennato alla nostra "scoperta", quel musicista eccezionale che risponde al nome di Chinito....

Fla - E' vero. Per ora solo il nome... Il resto al momento giusto!


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