venerdì 30 maggio 2008

Foto a Radio Sherwood



Uno scatto durante la trasmissione di ieri notte a Radio Sherwood. Spero a breve di proporvela in streaming, è stata una bella esperienza. Da sinistra Marco Carlesso, Flamiano Mazzaron, io e Cesare Pegoraro il dj. Foto di Giorgio Fairsoni.

giovedì 29 maggio 2008

Preganziol in video

Ho pubblicato un simpaticissimo video su youtube. E' a metà fra un breve documento che riguarda la sessione di registrazione di "catfish for breakfast" e una pubblicità del cd stesso.



Stasera verso le 22.30 io e Flamiano saremo a Radio Sherwood (Padova) per una breve intervista e l'ascolto di diversi brani del cd. Potete ascoltarci in radio oppure via internet collegandovi al sito (e leggendo le istruzioni). Non sappiamo di preciso cosa diremo (questo è il bello), probabilmente faremo tanta ironia!

ps: potete scaricare il file originale del filmato (file .rar) e guardarvelo comodamente senza la compressione tipica di Youtube.

mercoledì 28 maggio 2008

Mille fans, non uno di più

Qualcuno di voi avrà notato fra i links del blog quello di "Internazionale", interessante rivista che ormai leggo da più di cinque anni. Qualcuno ha obiettato, in malafede, che è una rivista di sinistra. Perchè vi dico questo? Perche vorrei chiarire il concetto che dire "di sinistra" significa non dire nulla. Soprattutto quando si tratta di una rivista che pubblica le traduzioni di articoli dei maggiori giornali mondiali, e da' un piccolo importante contributo per la nostra conoscenza della situazione "all'estero", non vista dai nostri giornalisti.

Quindi, caro lettore (del blog) di destra o di sinistra... in questo caso l'importante è leggere senza tanti preconcetti. Il vero lettore critico poi saprà sicuramente prendere le distanze dall'eventuale faziosità di certi articoli (che si trovano ovunque, ma vanno comunque letti perchè non si sa mai, potrebbero nascondere qualche verità). Per questo ho inserito il link fin dalla prima edizione del blog. Certo potremmo leggere direttamente i giornali stranieri. Infatti tutti sappiamo l'inglese, il francese, il giapponese, l'indiano e chissà quali altre lingue.

Prima di passare all'argomento del post, un'ultima amara osservazione. Leggendo queste traduzioni mi sono fatto un'idea, abbastanza precisa, di quanto i giornalisti, in Italia, non siano dei bravi scrittori. Chissà perchè questi articoli internazionali mi sembrano più approfonditi, danno una sensazione di ricerca della notizia e degli argomenti. Con queste letture ho riscoperto il piacere del giornalismo (se mai l'avevo scoperto...) magari di parte a volte (impossibile essere obiettivi). Il giornalismo a volte scomodo ma veritiero, informato, ricercato, professato, vissuto, amato. Il piacere di essere in prima linea e non riportare le notizie di agenzie sedendosi dietro la scrivania o contare le lacrime che scendono dal viso di una vedova. Giornalisti italiani dove siete?

Opinione personale naturalmente, legata alla mia esperienza. Ma provate a fare anche voi lo stesso esperimento e ditemi se non sono sensazioni perlomeno azzeccate.


Passiamo all'argomento del post, alquanto interessante soprattutto per la mia...ehm...attività!

Proprio dalle pagine di Internazionale ho scoperto questo interessante blog, il blog di KEVIN KELLY, "esperto di cultura digitale". Il post "incriminato" è questo : 1000 true fans in cui il caro Kevin ci dice "cari bloggers, cari artisti, curare e coccolare i vostri 1000 fans potrebbe bastare per farvi vivere con la vostra attività" . La lettura di questo post è stato un flash per me. Da sempre ipotizzavo la cultura del "pochi ma buoni", necessaria in questi tempi per il predominio delle multinazionali che demoralizzano il "piccolo artista" . In questo post si fanno esempi, si fanno conti che confermano questa teoria, che ora riporto in un breve riassunto (e qualche commento a caldo).

1000 veri fans - libera traduzione dell'articolo "1000 true fans" di Kevin Kelly, licenziato con Creative Commons

La teoria della coda lunga (vendere poche copie di migliaia di titoli) funziona sicuramente bene solo per i consumatori (che comprano a prezzi accessibili) e i grossi distributori (qui si fa l'esempio classico di Amazon). Per gli artisti diventa un incubo perchè la coda lunga abbassa i prezzi con conseguente diminuzione dei guadagni. A questo punto o arriva il successo o non si vive.


Penso che molti di voi, artisti, si riconoscano in questo problema. Come faccio a vivere di quel che creo (una canzone, un quadro, un libro) se poi il mercato uccide il mio guadagno? O divento "commerciale" e comunque spero anche in un po' di fortuna, oppure devo affiancare un lavoro con un reddito sicuro.


La soluzione esiste e si chiama "fan vero". Il vero fan non è quello che "morde e fugge". Vi segue, fa 300 km per venire ad ascoltarvi, compra ogni vostro prodotto, vi sovvenziona lo studio di registrazione. E' un vero e proprio ammiratore e l'artista deve ricambiare con un contatto diretto.


Pare una soluzione facile.... ma non siamo ancora arrivati in fondo. Di questo passaggio amo la parola "contatto diretto". Il nuovo artista deve scendere a terra e non fare la star. La cosa più bella non è solo sentirsi apprezzati, ma percepire direttamente questo apprezzamento. Solo così avviene un vero scambio culturale perchè non sempre l'artista è soggetto attivo e il fan soggetto passivo.

Un fan per quanto prosperoso (nel danaro) non basta. Ma immaginate di avere 1000 veri fans che spendono cento dollari all'anno per voi (di media). Il conto è semplice, fanno 100 000 dollari all'anno che, togliendo spese e tasse, fanno un buon reddito. Raggiungere 1000 fans potrebbe anche non essere impossibile, fanno 1 fan al giorno per 3 anni. I fans possono venire ad ascoltarvi a casa vostra (concerti speciali), comprare un dvd dal vostro sito (edizione speciale magari), ricomprare un'edizione deluxe dello stesso cd. La parte tecnica non è impossibile, oggi Internet permette questo e altro (pensiamo anche ad un concerto in streaming ad esempio) anche a prezzi irrisori. In questo modo si può anche lavorare meglio, concentrandosi sulle qualità migliori (non ricercando la massa bensì un'elite di persone appassionate proprio di quello che proponete). Teniamo anche presente che questi 1000 fans possono essere affiancati da fans minori che non vi seguono con la stessa passione ma comprano con una certa regolarità qualcosa della vostra produzione. Ma questi fans non servono, puntate sui 1000 veri fans.


Ecco i primi dati. 1000 fans.... Con internet a disposizione e milioni di utenti in circolazione e un buon prodotto potrebbe essere possibile. Riferendosi all'Italia ripeto una cosa già detta: per farci conoscere dobbiamo sforzarci di comunicare in una ligua comprensibile in tutto il mondo: l'inglese. Ritengo che cercare 1000 fans qui in Italia sia abbastanza faticoso per tutti, ma nel mondo, se si ha costanza e la produzione è buona, si può fare.

Questa regola funziona bene per l'artista singolo ma anche per il gruppo, basta moltiplicare il numero dei fans veri. Inoltre non tutti gli artisti hanno voglia di curare il proprio giardino e mantenere un rapporto diretto con il fan. In questo caso meglio trovare un agente (in erba) e dividere la torta in due. Questa economia non permette di guadagnare cifre stellari ma potrebbe garantire un discreto reddito. Naturalmente la via migliore è curare direttamente il proprio pubblico. Si parla di microcelebrità, ne parla Carl Steadman, fondatore di suck.com. Danny O' Brien ha detto "c'è una persona in ogni città della Gran Bretagna che adora leggere online il vostro fumetto. E' abbastanza per avere la birra pagata tutto l'anno".

Prima di pubblicare un libro o un disco poi si può far ricorso ai propri fans: "appena avrò raccolto tot dollari in donazioni pubblicherò il mio romanzo/cd". Tramite un sito questa cosa è fattibilissima, con tanto di conteggio in tempo reale di quanto si è raccolto. Nel momento in cui avrete raggiunto la cifra ci si potrà permettere di pubblicare il cd online, con download gratuito (visto che il cd è stato già pagato). E ne usufruirà anche chi non ha pagato naturalmente (il che potrebbe equivalere alla parola "promozione" ovvero ricerca di fans futuri). Ad esempio Lawrence Watt-Evans, scrittore, pubblicava il capitolo del proprio libro ogni qualvolta raggiungeva 100 dollari di donazione. Il libro è stato pubblicato online per i fedelissimi, poi stampato per tutti gli altri. Altri scrittori che utilizzano lo stesso sistema sono Diane Duane, Sharon Lee-Steve Miller e Don Sakers. Il designer Greg Stolze ha usato un modello simile per lanciare due videogiochi.


Il modello funziona quindi. Si tratta di crederci e di aprire la mente. Aggiungo che il successo non è assicurato . Non deve sembrare che tutti possono arrivare alla microcelebrità. Ma in questo modo a tutti è data una possibilità di arrivarci. Noi tutti pensiamo che il nostro prodotto sia buono e vendibile, ma alla fine anche muoverci bene potrebbe significare fallimento, ovvero trovare veramente poche persone interessate.

In questo modo il fan libera l'artista dalla coda lunga, spendendo di più e dando i soldi direttamente all'artista (nessun intermediario se vendiamo il cd online nel nostro sito). Tornando al discorso del prefinanziamento, si segnala il sito fundable.org, che permette a chiunque di raccogliere del denaro per un progetto, assicurando i finanziatori che il progetto si farà. Finchè non viene raggiunta la somma prestabilita il sito trattiene il denaro (a garanzia quindi dei finanziatori). Se non si raggiunge la somma, il denaro viene restituito. Amelia, soprano, ha messo il proprio cd in prevendita prima di registrarlo. Con 400 dollari di prevendita poteva permettersi l'incisione del cd, è arrivata a 940. Pochi di guadagno ma abbastanza per ammettere che il sistema può funzionare (il cd è stato inciso).


Altri esempi interessanti. L'articolo chiude con un'osservazione della sociologa Ruth Towse, l'alternativa a questo modello è la povertà. Osservazione forte anche perchè alternative anche più difficili esistono. Certo è che questo modello è interessante e l'artista portato al contatto con il fan potrebbe perlomeno esserne interessato. Come ho già detto tutto è legato ad una mentalità "internazionale", relegarsi nel mercato nazionale è un suicidio soprattutto in Italia. C'è poi da considerare il discorso burocratico...in ogni paese c'è una legislazione fiscale con cui fare i conti, qui in Italia è impossibile per un musicista avere un'idea precisa di come vivere onestamente anche con il fisco.

Chiaramente a questo articolo fanno seguito tantissime osservazioni dei lettori, come ogni blog che si rispetti. Non le ho ancora lette ma sicuramente lo farò e non mancherò di segnalare ogni argomentazione interessante per lo sviluppo di questo stimolante argomento.


Traduzione completa su "Internazionale" n. 737 28 marzo/ 3 aprile 2008

lunedì 26 maggio 2008

Reazioni web - 2

Segnalo il blog del caro Giovanni Natoli (batterista jazz e grande musicofilo) che oggi fa pubblicità ai pesci fritti. Scopro che pure Giovanni ha in uscita un CD e ne parla proprio nel suo blog! In questo periodo ci stiamo rendendo conto che è veramente difficile farci conoscere senza un'agenzia di appoggio. Ma ce la stiamo mettendo tutta! Giovedi sera saremo a Radio Sherwood (Padova) per un'intervista veloce e l'ascolto di una parte dei brani del CD e a breve uscirà qualche notizia sulle riviste di settore.
Grazie ancora a Giovanni quindi e a tutti quelli che vorranno segnalare il nostro sudato lavoro!

mercoledì 21 maggio 2008

Ascoltando i Four Fried Fish - gli ospiti!

Continua la mia opera di informazione su "catfish for breakfast", il primo CD dei Four Fried Fish. Se l'avessimo fatto 15 anni fa sarebbe stato Chicago. Se l'avessimo fatto 5 anni fa non avevamo idee. Ma l'abbiamo fatto nel 2008, concepito e prodotto con maturità, sapendo cosa fare in ogni attimo di registrazione. Non so se si sente...ma ormai al duecentesimo ascolto riconosco che ogni nota è stata non solo sudata ma anche pensata, supposta, ipotizzata, programmata... pure nell'improvvisazione e nel canovaccio. C'è spazio anche per le critiche e quelle arriveranno prima o poi, e saranno accolte con il massimo rispetto. Inizialmente non avevamo pensato a qualche ospite, non ci sono mai piaciuti i CD pieni di ospiti che arrivano, fanno il loro compitino e se ne escono senza motivo. In Catfish for Breakfast però non potevano mancare dei musicisti che sono stati importantissimi per il nostro percorso musicale.

Marco Pandolfi, armonicista, suona in tre brani. So long, Rollin' stone e Maybe a man. Marco è oggi un grande armonicista, prima di tutto è un gran musicista. Ma ancora prima è stato per diversi anni l'armonicista della BHBB , Barrellhouse blues band, la band "ufficiale" con cui io e Flamiano (e il fratello Gianluca) siamo partiti con il blues, nel 1990. Abbiamo discusso assieme durante l'ascolto dei dischi, abbiamo arrangiato i primi brani, abbiamo sperimentato assieme le prime note blues. La sua presenza non è solo "qui ci sta bene un'armonica", la sua presenza è anche il modo di onorare il nostro passato. Passato che ci ha visti assieme in tanti concerti, tanti kilometri percorsi...tanto divertimento e tante soddisfazioni. Poi Marco è cresciuto artisticamente ed è stato il primo fra noi ad essere richiestissimo. Ma non spetta a me raccontarvi di lui. Posso solo dirvi di ascoltare quanto bene suona nel nostro disco, e quanto ancora pare impossibile esserci ritrovati (anche per qualche ora) a suonare assieme, dopo tanto tempo. Visitate il suo sito per saperne di più, acquistate i suoi cd e non perdete i suoi concerti.




Tiziana Guerra invece arriva molto dopo. E' una cantante a cui ci siamo affezionati nel corso dei nostri concerti (e kilometri ) con la band lounge Smart Set. Impossibile non pensare a lei per l'esecuzione della difficile "three cool cats". Il risultato ci ha dato ragione, il brano è forse il più suggestivo dell'intero album (fra l'altro è un latino che strizza l'occhio al tex-mex, ovvero non c'entra nulla con le atmosfere di tutto il cd). Una voce brillante, chiara, sicura ma anche dolce e sensuale. Accompagnarla è stato per noi un onore per molti anni ed era inevitabile per noi chiamarla a farci compagnia in questo nostro lavoro. Fresco il suo myspace... fate un click e scoprite tutto di lei!


Di Chinito Teremoto non posso dire molto. Una sua traccia di Farfisa in "three cool cats" ci ha sconvolti a tal punto da dover reinterpretare tutto il chorus. Personaggio simpaticissimo pieno di storie da raccontare, non ama far sapere molto di se. Arriva, suona il suo Farfisa saluta e se ne torna a casa. Preferisce scriverci lunghe mail di ringraziamento o chiamarci al telefono di tanto in tanto. Caratteristico il suo "carramba" e "bueno ascoltar", che abbiamo imparato molto bene durante l'edit.... Con la sua Farfisa è un terremoto, come il suo cognome (d'arte??). Capisce subito cosa c'è da fare, non bada ai facili virtuosismi e lavora solo per dare un senso al brano. Attenti a quel che dite in sua presenza, è capace di trasformare tutto in una canzone. Marco (Carlesso, colui che ce l'ha presentato) è solito dire "xe fadiga sonar tosi" (è fatica suonare ragazzi). Ecco che magicamente dopo qualche giorno in posta arriva il suo successo "xe fadiga de sonar" (per ora l'unico, ma da quel che ho capito ne arriveranno altri). Non ha fatto dischi ancora, non fa concerti, non si vede in giro. Ma tenetelo d'occhio!

venerdì 16 maggio 2008

Rollin' stone



Pubblico questo video per due motivi:

1 - questo è il "rollin stone" originale del grande Muddy Waters. Chi ha acquistato il nostro cd "catfish for breakfast" ora ha un tassello in più per interpretarlo . Appare in tutta evidenza che la nostra è una cover molto personale, ed è il bello del blues. Il blues, linguaggio universale, si impossessa del musicista ma poi si fa plasmare senza perdere il suo fascino.

2 - questo e altri video li trovate nella mia "blues tv", cercate fra i bottoni a lato e la trovate. Una raccolta di video stupendi (sempre in aggiornamento) grazie a Youtube!

martedì 13 maggio 2008

I nostri ragazzi sono il nostro futuro

Oggi apro un breve post per una comunicazione che arriva dal blog di Gremus : una "città dei ragazzi" rischia di morire... Vi lascio immaginare cosa sia una città dei ragazzi, anzi leggete direttamente il post di Harpo per rendervene conto. Chi può cerchi di fare qualcosa. Togliere le attività ai giovani significa buttarli in strada e non solo, significa non costruire un futuro. E' vero che il problema è economico e attualmente i soldi scarseggiano, ma io penso che la gioventù meriti le migliori attenzioni e priorità.

lunedì 12 maggio 2008

Ascoltando i Four Fried Fish

Come dicevo in qualche post già pubblicato...il tempo è passato in fretta. Veramente non credevo di vedere i tempi di consegna rispettati in modo così "svizzero". La previsione era per fine aprile e a fine aprile avevamo in mano i cd finiti. Lo confesso, il mio "tabellino di marcia" è stato un attimo stravolto perchè pensavo di pubblicare ancora qualche preview prima della disponibilità del disco. Un piccolo spazio lo volevo riservare alla sezione fiati, ai Flyin' Horns, ed eccolo qui..."postumo" (non per questo meno importante).

La questione "sezione fiati", per quel che riguarda questo primo cd, è stata alquanto discussa e controversa. Tanti erano i punti a sfavore di questa scelta:

- collaudo insufficiente nei live
- incognita "trombone" che mai avevamo potuto ascoltare nei live
- personale inesperienza per quel che riguardava la scrittura e l'armonizzazione delle parti.

Nonostante questi gravi "contro" abbiamo ritenuto di poter tentare questa via, consci dell'apporto sicuramente positivo che tromba, sax e trombone potevano avere nel gruppo. Soprattutto Flamiano, va riconosciuto, ha sempre creduto nell'importanza che potevano avere. A ragione o a torto? La versione finale del cd lascerebbe intendere una certa ragione anche se il sottoscritto ha qualcosa da sottolineare.



Gastone Bortoloso, tromba e flicorno

La parte del leone, per quel che riguarda gli arrangiamenti, l'ho fatta io. Certamente Flamiano è stato impeccabile nell'indicare dove i fiati dovevano suonare e in alcuni casi anche cosa. Ma tutto il resto, completamento, armonizzazione, scrittura, correzione, trasposizione e versione definitiva è toccata a me. Ho curato sei brani su otto (come scritto nel cd) mentre in uno, Three Cool Cats, ho curato solamente l'armonizzazione (solamente.....come se fosse la cosa più semplice da fare...). Un lavoro che mi ha occupato moltissimo, tanto da dover rinunciare a qualche oretta per fare qualche esercizio al pianoforte.
I più esperti potranno notare la scrittura poco sciolta, il trattamento "da pianista" del valore di ogni singolo strumento, l'armonizzazione un tantino azzardata e sperimentale in qualche momento. Tutto quadra.... non avevo mai fatto un lavoro simile!!! Non conoscendo a fondo i vari strumenti mi sono dovuto fidare di quel che sentivo al pianoforte e successivamente, con l'apporto di qualche sinth che simulava i suoni. In "Homeway blues", il secondo brano del cd, si può notare la scrittura bella sciolta e calda di Gastone che lavora con le big band da sempre.... Per me è stata un'esperienza nuova e sicuramente positiva.... quando si tratta di mettere nero su bianco bisogna essere precisi, ogni misura deve quadrare, la trasposizione degli strumenti deve essere perfetta e non si possono inventare note che non esistono. Con il passare del tempo poi si acquisisce scioltezza e diventa più semplice e piacevole. I miei arrangiamenti preferiti? Di sicuro "blues for Mr. G." anche se nel cd non sento (e non sentite) quello che volevo ottenere, questo a causa mia probabilmente... le note scritte non bastano e da "direttore" dovevo cercare di spiegare meglio ai musicisti cosa volevo. In "making love" invece c'è stata un'opera di scrittura massiccia, da zero. Ho cercato di creare un ibrido fra il blues ed il funky e forse ci sono andato vicino. Purtroppo anche in questo caso il risultato non è completamente soddisfacente, ma comunque ascoltabile, per motivi che elencherò più tardi. Di "h5n1" mi piace l'armonizzazione del tema finale mentre il momento più emozionante è il tappeto di "honey & bread" , sul secondo giro di cantato. Si tratta di una modulazione di 2 note semplicissima . Ma al solito le cose più semplici son quelle che più emozionano. Un plauso all'arrangiamento di Gastone "Homeway blues", di parecchi metri sopra il mio lavoro.


Ermanno Zuccato, sax e flauto traverso

La sezione fiati non ha suonato assieme ai Four Fried Fish, è stata fatta una sovraincisione due settimane più tardi. Questo ritardo è stato positivo, era impossibile arrivare pronti con tutto (fiati, gruppo, brani) in contemporanea. Soprattutto con l'inesperienza del primo cd. Grazie alla bravura del trio in un giorno è stato fatto tutto. Un giorno in più non avrebbe tuttavia fatto male al risultato finale. I fiati si chiamano così per un motivo ben preciso: ci vuole fiato . Suonare in piedi per un giorno, concentrati, potenti, non è assolutamente facile e serve un grosso allenamento. Teniamo presente che il musicista può essere bravo quanto si vuole ma il non essere abituato alla sala di registrazione può giocare a suo sfavore. Altra nota per sottolineare la bravura del trio: per la registrazione non era possibile intervenire con protools (editare qualche nota svizzera) perchè era assente Andrea. Infatti l'area regia era quella di Marco Lincetto. Tutto in diretta quindi, con la disponibilità dei soli PUNCH IN - PUNCH OUT , proprio come una volta. Alcuni soli sono stati sovraincisi per dare la possibilità ai musicisti, giustamente, di testare qualche versione in più. Mentre Flamiano dalla regia dava qualche notizia sulle esecuzioni, io ero con i fiati a fare da "direttore" (scarso) e pensavo alla correttezza della lettura e dell'esecuzione. Non so dire se mi è piaciuto o meno.... mi aspettavo forse una cosa più divertente....



Luca Baliviera, trombone

Un discorso a parte meritano i soli di Ermanno e Gastone. Tromba, flicorno, flauto e sax. Secondo il sottoscritto, un solo più bello dell'altro, in presa diretta. Gastone arriva ovunque mentre Ermanno ci ha regalato un solo di flauto memorabile. Memorabile anche il solo di Gastone in "three cool cats", che ci porta con il cuore in pieno Tex-Mex-Jazz.

In conclusione, se devo considerare tutti gli aspetti che hanno caratterizzato il settore "fiati", posso essere soddisfatto. Molte cose però potevano essere realizzate meglio, in modo da dare maggiore rilievo alla presenza degli ottoni nel disco. C'è da dire che già il gruppo di suo riempiva bene quindi insistere troppo sulla presenza potrebbe essere controproducente. La vita in studio ci ha insegnato che non si possono ripetere tutti i "trucchi" e le "dinamiche" del live...pur suonando live ! Il lavoro in studio si presta a più ascolti (i vostri) e nel blues non si può stancare l'ascoltatore con troppe dinamiche, arrangiamenti sofisticati e forzature. Sicuramente un primo importante passo è stato fatto, per il prossimo lavoro lavoreremo di più sui tempi (più dilatati) e sulla preproduzione anche per la sezione fiati.

Ps: vi ricordo che il cd "catfish for breakfast" è sempre in vendita nel sito ludomentis.it !
Più ne acquistate più arricchisco! Più arricchisco più posso suonare per voi !! Più suono per voi più siete felici e contenti!

giovedì 8 maggio 2008

Seminario Hammond imperdibile

Ricevo e pubblico con piacere la mail di "We love jazz" che organizza in giugno un interessantissimo ed imperdibile seminario per tutti gli organisti. Il tutto ideato da Massimo Faraò e Alberto Marsico...guarda caso il mio pianista e il mio hammondista preferiti. Da tempo ho voglia di partecipare ad un loro seminario ma mi sento così incapace da lasciare il posto a chi veramente può trarre beneficio. Ma leggete il comunicato e, per maggiori notizie, seguite il link qui sopra (sotto):

*We Love Jazz*, quest'anno organizzato da *Massimo Faraò* ed *Alberto Marsico* in un piccolo comune piemontese, Castagnole Piemonte, offre agli studenti la possibilità di trascorrere sette giorni a tu per tu con autentici "mostri sacri" come *Jimmy Cobb*, *Benny Golson*, *Joey DeFrancesco*, * George Cables *e *Buster Williams*.

Questi ed altri insegnanti, oltre alle consuete lezioni di strumento mattutine e alle lezioni di musica d'insieme pomeridiane (con la novità delle lezioni di musica d'insieme per organisti, tenute da Alberto Marsico), si esibiranno in cinque concerti serali (gratuiti per gli allievi) e si misureranno con gli studenti nel corso delle infuocate jam session nottune.

Tutto in un piccolo paese dove qualsiasi location si può raggiungere comodamente a piedi e che offre numerose possibilità di pernottare a prezzi modici (con l'allestimento anche di una struttura di campeggio) e di mangiare insieme agli insegnanti in strutture approntate dalla Pro Loco di Castagnole Piemonte.

Il costo del seminario è di 350 euro.

We love jazz - link

mercoledì 7 maggio 2008

My space

Non mi piace my space. Ma serve. La visibilità è importante soprattutto se non costa grossi sacrifici ottenerla. Da oggi Four Fried Fish sono su myspace (www.myspace/fourfriedfish).
Cercateci, aggiungeteci come amici, saremo amici, ci vorremo un mondo di bene.
Fine del comunicato.

martedì 6 maggio 2008

Reazioni Web

Da febbraio il blog è intasato di pesce fritto e pesce gatto. Pochissimo spazio ai miei progetti ma è giusto così, è un momento importante per chi non pensava, a 20 anni, di registrare un disco blues. E tantomeno non avrei mai pensato di avere a disposizione un piano così importante (Steinway & son) e uno studio così tecnologico (areamagister) .... Fra poco ricomincerò a darvi i soliti servizi, brani miei C.C. inclusi. Alcuni sono già pronti e molte sorprese ho in serbo per voi!.

Nel frattempo comincio a segnalare qualche "reazione web", che è la cosa più bella e curiosa.

I primi a dare notizia sono due blog molto diversi fra loro. Nintendarea e Isolamente. Il primo è il sito dei miei amici di gioco (si a 37 anni ho gli "amici di gioco") già presente da tempo fra i links amici. Il secondo invece è il bel blog di Enza, inserito da pochi giorni, che ci presenta quasi quotidianamente foto e pensieri dalla Sicilia e, saltuariamente, video musicali di alto livello.

Li ringrazio pubblicamente per questa attenzione e invito tutti a fare più di un giretto da loro.

venerdì 2 maggio 2008

CATFISH FOR BREAKFAST - FOUR FRIED FISH

Il Cd è in vendita da oggi sul sito www.ludomentis.it

Ecco la presentazione ufficiale a cura di Marco Lincetto:

Lyrics By Flamiano Mazzaron except Three Cool Cats and Rollin' Stone, Music and arrangements by F. Mazzaron and F. Ranghiero, Horns arrangements by F. Ranghiero, G. Bortoloso, E. Zuccato. Four Fried Fish are: Flamiano Mazzaron, Luca Zulian. Flyin' Horns are: Gastone Bortoloso, Ermanno Zuccato, Luca Baliviera. Special Guest: Marco Pandolfi, Tiziana Guerra, Chinito Teremoto.
24bit/88.2 kHz high definition live in Studio recording at Areamagister Studio, PReganziol on March 2008

Questo è il primo disco blues, autenticamente blues, di Velut Luna.
I Four Fried Fish, unitamente alla sezione fiati dei Flyin’ Horns ci propongono una lettura del genere “nero” per eccellenza, contemporaneamente classica e moderna al tempo stesso.
Infatti, da una parte sono assolutamente rispettati gli stilemi più tradizionali, dall’altra l’innesto di musicisti di derivazione jazzistica, quali sono i Flyin’ Horns, conferisce uno smalto Funky&Jazzy particolarmente vigoroso.
Bassano del Grappa come Chicago? Forse sì, a sentire questa band che trova la sua sede in riva al Piave, che per una volta diventa molto affine al Mississipi River.
Nel disco sono presenti quasi esclusivamente composizioni originali dei due band leader Flamiano Mazzaron, chitarra e voce, e Fabio Ranghiero, pianoforte. In questo contesto si distinguono due cover: la famosissima ROLLIN’ STONE, con Marco Pandolfi special guest all’armonica e THREE COOL CATS, in cui la suadente voce di Tiziana Guerra ed il groove dei Flyin’ Hornes, colorano di sapore Tex-Mex questo spumeggiante disco.
Un genere intriso di sudore e passione come questo non può che trovare giovamento dalla dinamica ripresa rigorosamente live-in-studio effettuata da Marco Lincetto agli Areamagister Studios. Un suono potente, dinamico, ricco di colori tirati a lucido: una goduria che spinge ad alzare il volume del vostro impianto…
Ultima, ma non ultima, nota tecnica interessante: durante la fase di missaggio e mastering l’impianto di monitor è stato cablato con i cavi TPROJECTCABLES, realizzati dal “nostro” Mauro Di Gialleonardo

Prezzo: € 13.70

Nei prossimi giorni avrò modo di parlarvi di altri dettagli curiosi (e non). Nel frattempo grazie a tutti quelli che lo acquisteranno. Attendo il vostro feedback qui nel blog. Pubblicherò ogni recensione che mi perverrà!

Buon ascolto.

Aspettando i Four Fried Fish - F.A.Q. - parte 7

Un breve post per segnalare una breve ma esaudiente recensione che ha fatto Marco Lincetto in un forum, con lo scopo di segnalare la disponibilità del Cd per la vendita ( primi giorni della settimana prossima). Buona lettura.