Continua la mia opera di informazione su "catfish for breakfast", il primo CD dei Four Fried Fish. Se l'avessimo fatto 15 anni fa sarebbe stato Chicago. Se l'avessimo fatto 5 anni fa non avevamo idee. Ma l'abbiamo fatto nel 2008, concepito e prodotto con maturità, sapendo cosa fare in ogni attimo di registrazione. Non so se si sente...ma ormai al duecentesimo ascolto riconosco che ogni nota è stata non solo sudata ma anche pensata, supposta, ipotizzata, programmata... pure nell'improvvisazione e nel canovaccio. C'è spazio anche per le critiche e quelle arriveranno prima o poi, e saranno accolte con il massimo rispetto. Inizialmente non avevamo pensato a qualche ospite, non ci sono mai piaciuti i CD pieni di ospiti che arrivano, fanno il loro compitino e se ne escono senza motivo. In Catfish for Breakfast però non potevano mancare dei musicisti che sono stati importantissimi per il nostro percorso musicale.
Marco Pandolfi, armonicista, suona in tre brani. So long, Rollin' stone e Maybe a man. Marco è oggi un grande armonicista, prima di tutto è un gran musicista. Ma ancora prima è stato per diversi anni l'armonicista della BHBB , Barrellhouse blues band, la band "ufficiale" con cui io e Flamiano (e il fratello Gianluca) siamo partiti con il blues, nel 1990. Abbiamo discusso assieme durante l'ascolto dei dischi, abbiamo arrangiato i primi brani, abbiamo sperimentato assieme le prime note blues. La sua presenza non è solo "qui ci sta bene un'armonica", la sua presenza è anche il modo di onorare il nostro passato. Passato che ci ha visti assieme in tanti concerti, tanti kilometri percorsi...tanto divertimento e tante soddisfazioni. Poi Marco è cresciuto artisticamente ed è stato il primo fra noi ad essere richiestissimo. Ma non spetta a me raccontarvi di lui. Posso solo dirvi di ascoltare quanto bene suona nel nostro disco, e quanto ancora pare impossibile esserci ritrovati (anche per qualche ora) a suonare assieme, dopo tanto tempo. Visitate il suo sito per saperne di più, acquistate i suoi cd e non perdete i suoi concerti.
Marco Pandolfi, armonicista, suona in tre brani. So long, Rollin' stone e Maybe a man. Marco è oggi un grande armonicista, prima di tutto è un gran musicista. Ma ancora prima è stato per diversi anni l'armonicista della BHBB , Barrellhouse blues band, la band "ufficiale" con cui io e Flamiano (e il fratello Gianluca) siamo partiti con il blues, nel 1990. Abbiamo discusso assieme durante l'ascolto dei dischi, abbiamo arrangiato i primi brani, abbiamo sperimentato assieme le prime note blues. La sua presenza non è solo "qui ci sta bene un'armonica", la sua presenza è anche il modo di onorare il nostro passato. Passato che ci ha visti assieme in tanti concerti, tanti kilometri percorsi...tanto divertimento e tante soddisfazioni. Poi Marco è cresciuto artisticamente ed è stato il primo fra noi ad essere richiestissimo. Ma non spetta a me raccontarvi di lui. Posso solo dirvi di ascoltare quanto bene suona nel nostro disco, e quanto ancora pare impossibile esserci ritrovati (anche per qualche ora) a suonare assieme, dopo tanto tempo. Visitate il suo sito per saperne di più, acquistate i suoi cd e non perdete i suoi concerti.
Tiziana Guerra invece arriva molto dopo. E' una cantante a cui ci siamo affezionati nel corso dei nostri concerti (e kilometri ) con la band lounge Smart Set. Impossibile non pensare a lei per l'esecuzione della difficile "three cool cats". Il risultato ci ha dato ragione, il brano è forse il più suggestivo dell'intero album (fra l'altro è un latino che strizza l'occhio al tex-mex, ovvero non c'entra nulla con le atmosfere di tutto il cd). Una voce brillante, chiara, sicura ma anche dolce e sensuale. Accompagnarla è stato per noi un onore per molti anni ed era inevitabile per noi chiamarla a farci compagnia in questo nostro lavoro. Fresco il suo myspace... fate un click e scoprite tutto di lei!
Di Chinito Teremoto non posso dire molto. Una sua traccia di Farfisa in "three cool cats" ci ha sconvolti a tal punto da dover reinterpretare tutto il chorus. Personaggio simpaticissimo pieno di storie da raccontare, non ama far sapere molto di se. Arriva, suona il suo Farfisa saluta e se ne torna a casa. Preferisce scriverci lunghe mail di ringraziamento o chiamarci al telefono di tanto in tanto. Caratteristico il suo "carramba" e "bueno ascoltar", che abbiamo imparato molto bene durante l'edit.... Con la sua Farfisa è un terremoto, come il suo cognome (d'arte??). Capisce subito cosa c'è da fare, non bada ai facili virtuosismi e lavora solo per dare un senso al brano. Attenti a quel che dite in sua presenza, è capace di trasformare tutto in una canzone. Marco (Carlesso, colui che ce l'ha presentato) è solito dire "xe fadiga sonar tosi" (è fatica suonare ragazzi). Ecco che magicamente dopo qualche giorno in posta arriva il suo successo "xe fadiga de sonar" (per ora l'unico, ma da quel che ho capito ne arriveranno altri). Non ha fatto dischi ancora, non fa concerti, non si vede in giro. Ma tenetelo d'occhio!
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