lunedì 12 ottobre 2020

Le Pagelle del Fabiet - Zerosettanta Volume 3 (Renato zero)

 


Carissimo Renato,

mi decido a scriverti ora, dopo moltissimi anni passati unicamente ad ascoltarti. Sono un sorcino o meglio un tuo sorcino "acquisito" come sono stato definito tanto tempo fa da una vera sorcina. Non sono stato ai tuoi concerti e non ho mai esternato la mia condizione di tuo fan, non sono mai stato a Zerolandia e non ho mai avuto il motorino. Semplicemente perchè ero troppo piccolo per farlo, a 12 anni acquistai con le paghette "Artide Antartide" e lo ascoltai per moltissimo tempo rapito da temi adulti e dal tuo modo di raccontare e di comporre. Ma ti amavo già prima ovviamente dai tempi di "triangolo" (avevo 7 anni) o di "amico", di "più su". Fino al tuo capolavoro "Artide Antartide", l'unica occasione che avevo per ascoltarti era la radio quindi quotidianamente chiamavo gli speaker per ascoltare "il carrozzone" "il cielo" e i brani che conoscevo. Mi hai tenuto compagnia e mi hai fatto crescere un po' diverso. Sono cresciuto e son diventato "zero" pure io.

Colgo l'occasione per ringraziarti in modo molto semplice, e cosa potrei fare? Il tuo bel regalo è essere uno Zero ancora oggi, continui a comporre e cantare nonostante l'assenza di perle all'altezza del passato. Ma è logico, e questi tre album in uscita nei prossimi mesi testimoniano quanto la musica sia importante e costante nella nostra vita. Non ti sei mai ritirato e facendo musica ti sei sempre messo in discussione. Son pronto ad ascoltare e a pagellarti. Ma non ti deve distrarre la mia critica: siamo uno zero e la cosa più importante è restarlo fino alla fine. Tre due uno.

Carissimo Renato, grazie.


Zerosettanta volume 3 - Renato Zero. Primo di tre album che usciranno con cadenza mensile festeggiando i suoi 70 anni. Cosa c'è di più bello, Renato festeggia un traguardo importante in piena vena compositiva con una voce ancora bella presente trovando ancora parole per dare voce ai suoi temi preferiti. Ero rimasto un po' deluso da "Zero il folle" in cui mancavano tutte le caratteritiche che invece ritroviamo in questa prima uscita: il graffio nei testi, musiche più fresche e più colore in generale uniti alla presenza di alcune belle ed emozionanti canzoni. Non possiamo chiedere di più ad uno dei più grandi cantautori della musica italiana che tanto ha da insegnare su come si può vivere a lungo facendo musica sana restando fedele a se' stesso. Non troviamo capolavori e probabilmente torneremo ad ascoltare i vecchi cavalli di battaglia ma la speranza - mia - è che da qualche parte questa uscita servirà ad avvicinare Renato ad un nuovo pubblico. E non finisce di certo qui...
Voto 8: canzoni senza particolari difetti se non di essere sostanzialmente inferiori alla produzione d'oro che arriva dal passato. Un balzo verso il cielo rispetto all'album precedente anche se dopo il secondo ascolto tornerà la voglia di riascoltare "pionieri" o "e io ti seguirò". 

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