lunedì 21 dicembre 2020

iii - Paul McCartney (le Pagelle del Fabiet)

 


Non muore la cultura, non muore la creatività, non muore nulla soprattutto se è nella nostra testa e non vogliamo che muoia. 
Si può fare. Molto. 
Andrà tutto bene? Devi fare andare tutto bene.

Look into my lens
Try to feel the light
Hey, the camera loves you
It’s gonna be alright

(Paul McCartney "Pretty Boys")


iii - Paul McCartney. Grande esempio, dopo quello (per esempio) di Renato Zero. Paul continua a sfornare musica e lo fa anche nella solitudine emergenziale. Chi l'ha detto che da solo non si lavora? Come ai tempi di "ii" Paul si è messo dietro a tutti gli strumenti e ha sfornato un lavoro genuino e appassionato che - nonostante l'età - trasuda creatività, voglia di vivere e voglia di suonare. Cercate un guru? L'avete trovato. Nessuna novità: McCartney è uno dei grandissimi musicisti del secolo passato (e di questo?) e ha saputo regalare qualità e bellezza con i Beatles, con i Wings e non. Questo "iii" non fa eccezione, certo la sua voce è tanto diversa (e continua a suonarmi "strana"), non troviamo canzoni indimenticabili ma, come ho già scritto, è incredibile trovarsi al cospetto di un 70enne (quasi 80enne) che ancora trasmette passione ed entusiasmo nel creare arte, trovando anche spazio per sperimentare e regalarci un po' di blues.
Voto 8: come i precedenti album "solitari" si tratta di un album anomalo che si stacca dalla classica produzione maccartiana. Ma Paul riesce a cambiarsi d'abito senza farlo notare lasciando sempre produzioni piacevoli da ascoltare. Se cerchi le canzoni per portare la bella nel casolare hai sbagliato, ma prova a fargliele ascoltare lo stesso....chissà....

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