Cosa ci riserva il futuro? Ottimista o pessimista?
Oggi molto pessimista grazie.
Un remoto senso del dovere ci impone di essere ottimisti o perlomeno propositivi per il bene dei nostri figli che dovranno vivere - o sopravvivere.
Quale ruolo ha il business? Perchè una ditta acquista una maglietta ad 1 euro e la rivende a 50 dopo aver applicato il proprio marchio? E perchè non fatica a trovare acquirenti?
Quando ci stancheremo di venire continuamente calpestati da chi produce quantità e non qualità? Siamo noi a non essere in grado di andare oltre o sono in campo forze invincibili?
The future bites - Steven Wilson. ll fondatore degli ottimi Porcupine Tree è da sempre molto attento e critico rispetto al mondo che verrà. In questo "the future bites" arriva a descrivere un "mondo distopico in avvicinamento" (queste son parole sue) di cui possiamo già riconoscere le caratteristiche prima di ascoltare i brani, semplicemente leggendone i titoli. Una carrellata di situazioni purtroppo già comuni nella nostra vita ("follower" "self" "personal shopper") che non vengono di certo viste di buon occhio dal nostro Steven. A corredare la triste sensazione una freddezza musical-emotiva che in molti brani suona indiscutibilmente come un presagio. Curatissima come sempre la parte audio, l'uso dell'elettronica è prevalente ma grazie all'intelligenza di Wilson non si prova pesantezza nell'ascolto, e questa non è una novità di sicuro, il suo nome è una garanzia. Un album pop ossessivo che ricorda in parte alcune atmosfere dei gruppi dark dei primi anni '80.
Voto 7,5: spettacolare dal punto di vista audiofilo da ascoltare più e più volte. Tradisce un po' una certa freddezza, le emozioni sono un po' nascoste dal lavoro certosino e perfetto sul reparto audio che in questo "the future bites" pare essere stata la principale preoccupazione di Wilson.
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