giovedì 11 febbraio 2021

Under a Mediterranean Sky - Steve Hackett (le Pagelle del Fabiet)


Da qualche parte nel mondo c'è qualcuno che non ha mai smesso di comporre, di suonare, di ascoltare.
Di sognare, in pratica.

Abbiamo una vita sola e come abbiamo deciso di consumarla? Scegliere uno strumento per esprimere le nostre emozioni e farlo per tutta la vita, sentire il bisogno di esprimersi attraverso le corde di una chitarra o le pelli di una batteria. E farlo fino alla fine, decisi a non crollare, spostando avanti nel tempo il giorno in cui dovremo fare i conti con la vecchiaia.


Under a Mediterranean Sky - Steve Hackett. Se da una parte la visione di Phil Collins intristisce (è veramente un colpo al cuore vederlo nella condizione di non poter suonare), dall'altra la non visione di un Peter Gabriel lascia l'amaro in bocca. E' Steve Hackett, attualmente, il reale depositario della musica dei Genesis, probabilmente dei 5 (o dei 6) è colui che non ha mai smesso di amare a fondo quel periodo (sappiamo benissimo quale). Nel bene e nel male perchè la sua carriera solista si divide proprio fra escursioni originali e ricercate e la riedizione degli antichi splendori. Giustamente direi perchè la musica dei Genesis (1970-1975) merita di essere scritta nei libri di storia della musica. Ma Steve dimostra che può esserci spazio per tutto: per i concerti, i remake e la musica nuova. Non mi stupisce questo solare e azzurro album, ancora una volta ritroviamo la sua voglia di fare musica. Solo con la sua chitarra in questo caso (ci sono comunque alcuni brani con l'orchestra), chitarra classica, una sfida che solo lui e pochi altri nel rock possono intraprendere, vincendo. Steve Hackett è un vincente perchè a 70 anni (71 in questi giorni, come il suo amico Peter) ci regala gioielli come questo. Potevano sapere i primi ascoltatori di "Horizons" che si sarebbe arrivati a questo? Suppongo di no, 50 minuti di musica che ha il sapore del nostro mare.
Voto 9: probabilmente potevano essere anche 2 ore, scommetto che l'ex chitarrista dei Genesis può comporre all'infinito. Lo dimostra la sua discografia. Comprate e ascoltate poi, se ancora non l'avete fatto, guardate indietro e provate a scoprire la sua lunghissima produzione artistica.

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