lunedì 25 aprile 2022

Crooked Tree - Molly Tuttle & Golden Highway

Perchè ci piace riascoltare una canzone? Una, due, centinaia di volte dopo il primo ascolto. Nelle situazioni più diverse, prestando attenzione a volume alto o lasciando in sottofondo. In alcuni casi l'infatuazione dura qualche giorno o qualche settimana, in altri non finisce mai. Canzoni che ascoltiamo o riascoltiamo da una vita ed ogni volta proviamo l'emozione della prima volta oppure cerchiamo di riassaporarne il ricordo. Se la canzone è legata ad un evento importante non c'è bisogno di trovare motivi, nel riascolto speriamo di ritrovare qualcosa (malinconia?). Ma ci sono canzoni o insiemi di canzoni (a volte si tratta di un intero album o di un'opera intera) che riascoltiamo da sempre semplicemente perchè ci piace farlo e ogni volta proviamo grande piacere - e addirittura sensazioni nuove, legate a nuove scoperte - nel riproporle al nostro apparato ricettivo. 

Da scienziato potrei dire che il motivo è essenzialmente chimico, legato al rapporto note-strumenti-arrangiamenti-suoni e da come questo viene recepito dal nostro apparato ricettore. E chissà quali altri sono gli aspetti che il nostro cervello identifica come salutari, piacevoli e consigliati per il nostro corpo (certo deve essere così, altrimenti li rifiuterebbe).

Non è così per i film, forse perchè la musica è legata al solo ascolto e lascia più spazio al sogno, all'immaginazione, all'interpretazione personale?

Esistono poi generi musicali che presentano canzoni molto simili fra loro, legate da canoni abbastanza rigidi o da regole (non scritte) che impongono l'utilizzo di certi strumenti e ritmi ben definiti. Ascoltata una ascoltata tutte, verrebbe da dire. Eppure anche in questo caso il nostro corpo ha sete, sete di "genere" in cui ogni canzone, apparentemente "già ascoltata" appare magicamente una pagina nuova dello stesso libro.

Crooked Tree - Molly Tuttle & Golden Highway. Preparatevi all'ascolto di un buon album di canzoni Bluegrass con ben poche novità ma pieno di fascino. Musica americana che potremmo posizionare all'interno del più riconosciuto "country" ma frutto di una decisa fusione più "inglese" o meglio "scozzese" se non "irlandese". Molly è una chitarrista/banjoista figlia d'arte (suo padre insegnante di musica) e sorella d'arte (i suoi fratelli seguono lo stesso destino). In questo "Crooked Tree" è circondata da ottimi musicisti bluegrass (i "golden highway") che garantiscono la qualità e allo stesso tempo una specie di "garanzia di genere". Tutti i brani sono piacevolmente collocati nell'area country e Molly - giovanissima - mantiene accesa la nostra attenzione grazie alla maturità che esprime nel canto delle sue canzoni (che parlano soprattutto di e "a sostegno di" donne) e racconti personali e non. L'album scorre via molto veloce anche se non è assolutamente leggero, le canzoni, una dozzina, non durano più di 3 minuti - per la maggior parte - e raramente sconfinano in "altro" così come non possiamo aspettarci nulla di sperimentale.
Voto 8: un album tradizionale ma per questo non vecchio, anzi. Grazie alla leader e compositrice è decisamente fresco e giovanile. La spensieratezza tipica del genere è apparente, i testi sono molto impegnati e attuali. Decisamente corposo il suono grazie all'importante gruppo di musicisti chiamato da miss Molly. Ascoltarlo sarà per voi un'ottima boccata di aria freschissima.

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