Ci stiamo avvicinando alla prossima uscita discografica dei Four Fried Fish. Un CD "di rottura" dai primi due per moltissimi motivi: - l'assenza dei flyin' horns - il cambio della sezione ritmica (ma Zulian e Carlesso torneranno, ve lo prometto!) - primo CD di brani non originali (appunto si tratta di un tributo a Jim Croce) - la presenza alla voce della bravissima Barbara Belloni.
Vi informo che presenteremo ufficialmente il CD a MILANO al Top Audio Video il 15 settembre in sala Quasar (piano 1). Ci sarà spazio per un'anteprima a Padova al Fistomba Social Park sabato 8 settembre (se non piove....) alle ore 21.30, questo il link Facebook dell'evento.
Probabilmente già a Padova si potranno acquistare i primi CD (titolo "photographs and memories").
Ma la settimana prossima darò altre info (soprattutto per Milano), quasi sicuramente ci sarà spazio per un terzo concerto il 17 settembre a Cartigliano, in via di definizione. Belle novità no?
Vi lascio con questa toccante presentazione di Marco Lincetto (Velut Luna) che descrive al meglio il progetto.
"Ho scoperto Jim Croce, e le sue canzoni, in un caldo pomeriggio di inizio estate del 1980, mentre preparavo il mio esame di maturità. Ed ho subito amato il suo mondo, fatto di piccole storie, mai banali, costruito su “quella” musica che già amavo, un sapiente mix di country ed un po’ di blues: mi sono immediatamente reso conto che presto o tardi avrei dovuto far qualcosa di più per tenere viva la memoria di questo musicista sincero e simpatico.
Sono trascorsi 32 anni da allora… e 39 da quella brutta sera del 20 settembre 1973 in cui un destino crudele, nascosto fra le ali del Beechcraft D-18 e l’unico Peacan Tree che separava l’aereo dal cielo aperto, ci ha portato via Jim, ed eccomi qui, finalmente, a rendere omaggio ad un artista che è stato ed è importante per me e per molte altre persone hanno amato ed amano le sue canzoni.
Sono quindi molto contento che un musicista, un arrangiatore di talento eccezionale come Fabio Ranghiero si sia a sua volta “innamorato” di questo progetto ed abbia scritto alcune pagine di musica realmente ispirata, valorizzando ai massimi livelli le già splendide canzoni di Jim.
La ciliegina sulla torta infine è posta dagli interpreti: nessuna artista italiano avrebbe potuto immedesimarsi meglio in questi testi ed in queste melodie se non Barbara Belloni, una voce che sa essere grintosa e dolce al tempo stesso. Un’amica di sempre. E poi Flamiano Mazzaron con le sue chitarre e la sua cultura blues e lo stesso Fabio Ranghiero, inscindibile dal suo pianoforte a coda e dal suo organo Hammond.
Un disco come questo non poteva però prescindere da una sezione ritmica adeguata, ma soprattutto perfettamente calata in quelle atmosfere, di quella musica, di quegli anni: e la batteria di Alberto Toninelli ed i bassi variegati di Alessandro Arcuri completano l’affresco di questo progetto in modo impareggiabile. A long time ago, Time in a Bottle, I got a name, Operator, I remeber her, You don’t mess around with Jim… e molte altre canzoni rivivranno con tutta la partecipazione che questi eccellenti musicisti sanno comunicare sul palco".
Sono trascorsi 32 anni da allora… e 39 da quella brutta sera del 20 settembre 1973 in cui un destino crudele, nascosto fra le ali del Beechcraft D-18 e l’unico Peacan Tree che separava l’aereo dal cielo aperto, ci ha portato via Jim, ed eccomi qui, finalmente, a rendere omaggio ad un artista che è stato ed è importante per me e per molte altre persone hanno amato ed amano le sue canzoni.
Sono quindi molto contento che un musicista, un arrangiatore di talento eccezionale come Fabio Ranghiero si sia a sua volta “innamorato” di questo progetto ed abbia scritto alcune pagine di musica realmente ispirata, valorizzando ai massimi livelli le già splendide canzoni di Jim.
La ciliegina sulla torta infine è posta dagli interpreti: nessuna artista italiano avrebbe potuto immedesimarsi meglio in questi testi ed in queste melodie se non Barbara Belloni, una voce che sa essere grintosa e dolce al tempo stesso. Un’amica di sempre. E poi Flamiano Mazzaron con le sue chitarre e la sua cultura blues e lo stesso Fabio Ranghiero, inscindibile dal suo pianoforte a coda e dal suo organo Hammond.
Un disco come questo non poteva però prescindere da una sezione ritmica adeguata, ma soprattutto perfettamente calata in quelle atmosfere, di quella musica, di quegli anni: e la batteria di Alberto Toninelli ed i bassi variegati di Alessandro Arcuri completano l’affresco di questo progetto in modo impareggiabile. A long time ago, Time in a Bottle, I got a name, Operator, I remeber her, You don’t mess around with Jim… e molte altre canzoni rivivranno con tutta la partecipazione che questi eccellenti musicisti sanno comunicare sul palco".
Nessun commento:
Posta un commento