lunedì 16 luglio 2018

Notte in Blu 111 - End of Season


Tempo di vacanze anche per Notte in Blu, con la puntata 111 si conclude il percorso 2017-2018, molto importante perchè ha portato la trasmissione ad un'evoluzione, dal "collo di bottiglia" only blues (o quasi) degli anni precedenti sono passato ad una proposta molto più ampia anche se pur sempre collegata alle origini. Dalla prossima stagione (2018-2019) questo cambiamento si materializzerà in una nuova trasmissione (Soul Kitchen) che vedrà ospiti, proposta musicale a 360° e 50 minuti (spero) molto più frizzanti! Pronti? Io si, mentre aspettiamo gustiamoci la playlist di questa puntata.

Vi ricordo che potete ascoltare Notte in Blu direttamente qui sul blog (guardate un po' su), puntate precedenti comprese oppure sul sito ufficiale della radio www.radionoventa.it.

Johnny on My Mind - The Shirelles
Be My Baby - The Ronettes
He's So Fine - The Chiffons
You Can't Hurry Love - The Supremes
Please Mr. Postman - The Marvelettes
Good Times - Chic
Can't Hide Love - Earth Wind & Fire
Oye Como Va - Santana
Season's Trees - Daniele Luppi & Danger Mouse
The Good Life - New Power Generation
New Jerusalem - Holmes Brothers
At Last - Etta James



giovedì 12 luglio 2018

Ringo Starr & His All-Starr Band a Marostica


Qualche riga sul concerto di Ringo Starr a cui ho avuto il piacere di assistere qualche giorno fa, il 9 luglio per la precisione. 

Antefatto: la mia passione per i Beatles attraversa 3 fasi ben distinte. La prima molto snob, legata a qualche brano come "Yesterday" "Hey Jude" "Ticket To Ride". Altri? Forse no. La seconda fase di "approfondimento" violentemente provocata da una persona. Proprio durante l'approfondimento (avvenuto quando già masticavo molto bene un po' tutta la musica e amavo tutto il rock classico degli anni '70 e diramazioni varie, il blues e tutta la musica in generale) ebbi modo di capire la bellezza dei loro brani, l'incredibile evoluzione del loro modo di arrangiare di cantare, del modo di affacciarsi alle mode di assorbirle di reinterpretarle. Insomma tutte cose che ritroviamo sui libri. Terza fase, amore. Non basta capire quanto grandi siano stati i Beatles per amarli, così come l'innamoramento non sdogana automaticamente l'amore. Amarli significa farsi accompagnare dalla loro musica per tutta la vita, sentirne la mancanza e tornare ancora ad ascoltarli anche per questo. 

Con la fase 3 è stato automatico il desiderio di conoscere la vita e il "cosa successe dopo" di John, Ringo, Paul e George (in ordine casuale). Libri, film, ascolto e apprezzamento delle loro opere musicali successive allo scioglimento. Tutto quello che ruota attorno al nome "Beatles", da non moltissimo tempo, mi attira come una calamita. 

E torniamo al concerto di Ringo. 78 anni e non si vedono, ritengo (e questo è dovuto alla fase n. 3) che sia "il batterista che tutti vorrebbero". Lineare, preciso, composto. E' un batterista. 
Se i Beatles lo preferirono a Pete Best ( che era uno dei batteristi più accreditati a Liverpool - fonte "Living in the Material World" di Scorsese) qualche motivo ci sarà. 

Andare ad un concerto di Ringo Starr è semplicemente andare a vedere/ascoltare "uno dei Beatles".
Il più importante o il meno importante? Chi ama i Beatles, pur avendo qualche preferenza, sa che non ci sono differenze. Vero è che la coppia Lennon/McCartney scrisse la maggior parte dei brani. Ma sappiamo benissimo come i Beatles han funzionato finchè erano una cosa sola (senza dimenticare il quinto Beatle George Martin). Senza la simpatia di Ringo, la sua precisione, il suo timing e la sua irrinunciabile interpretazione dei brani (provate a pensare a "Ticket to Ride" senza di lui, ed è un esempio fra molti) molti brani che noi conosciamo sarebbero ben diversi e magari...irriconoscibili.
E il concerto, solo per la sua presenza, diventa indimenticabile. Lui è uguale ai filmati in bianco e nero che passano spesso in TV, è uguale al concerto di addio (sul tetto). E questo non fa che ingrandire la sensazione di trovarsi di fronte ad un mito. Sensazione sempre minata dalla sua umiltà e simpatia, a differenza di un McCartney che, a conti fatti (canzoni scritte, richiamo di fans e altre cosette) è un vero leader. 
Ringo no, non è un leader, è "uno dei Beatles" e lo sa. Quindi fin dagli anni '70 ha capito il suo ruolo di batterista, non cantante, non leader. Non ha sfornato hit (ma alcune belle canzoni si) ma si è creato un "entourage" di musicisti incredibili anche grazie alle sue vere qualità, quelle artistiche.
E si è divertito.

Dovevo scrivere del concerto, e l'ho fatto: Ringo Starr si presenta con una band eccezionale, la Ringo Starr All Star Band, nomi altisonanti che riassumo qui:

Colin Hay (Men at Work - chitarra e voce)
Graham Gouldman (10cc - basso e voce)
Greg Bissonette (David Lee Roth - batterista)
Gregg Rolie (Santana - organo piano e voce)
Steve Lukather (Toto - chitarra e voce)
Warren Ham (Kansas -percussioni sax flauto voce)

Il concerto è un mix di brani dei Beatles (quelli in cui Ringo cantava come Yellow Submarine o With a Little Help from my Friends) di Ringo ( Photograph ad esempio) e dei gruppi di cui i musicisti / star facevano parte. Una super Cover - Band potremmo dire.
Suonano a memoria con un sound ormai collaudatissimo e potente. Cover Band dicevo, si con la differenza che questi "sono gli originali" e si sente.

La piazza di Marostica è incredibile anche per questi eventi ma sollevo 3 questioni (e non sono al primo concerto a Marostica, anche nelle altre occasioni qualcosa non mi è piaciuto).

1 - Il pubblico: sotto anestetico. Ho visto poche teste muoversi, forse la sedia ha fatto troppo il suo dovere (sia chiaro, se pago per gustarmi un concerto seduto è giusto mantenermi in questa posizione). Una causa però potrebbe essere nel punto
2 - Suono troppo compresso: la mia sensazione è di un suono fatto in cuffia dal tecnico, troppo compresso (o comunque poco dinamico) e con strumenti spesso tutti al centro. Conferma mi arriva da un altro tecnico (non faccio nomi) che mi confida quanto segue: la maggior parte dei service fa i suoni con monitor al mixer (quindi non tenendo conto del luogo in cui ci si trova) per passare poi il missaggio ad un secondo tecnico che adatta il risultato al luogo (una specie di mastering). Certo molto economico ma, se il risultato è questo diciamo che ho grossi dubbi.
3 - Piazza stupenda (ricordo Marostica famosa per essere la piazza "degli Scacchi") ma, non bella (anche se necessaria va detto) la chiusura all'esterno con i soliti pannelli. In questo caso poco si può fare, io insisterei su qualcosa di esteticamente più sopportabile (e qui mi fermo, non sono competente lancio solo la lamentela ahimè).

Con John e George che ci guardano da lassù ora aspetto Paul (e spero), con un ritardo ingiustificabile perchè è stato in Italia molte volte, per chiudere (in parte) in modo completo il mio amore per i Beatles. Ed ecco il set-list del 9 luglio:

Matchbox (Carl Perkins)
It Don’t Come Easy
Dreadlock Holiday (10cc)
Evil Ways (Willie Bobo/Santana)
Rosanna (Toto)
Down Under (Men at Work)
Boys (The Shirelles)
Don’t Pass Me By (Beatles)
Yellow Submarine (Beatles)
I’m Not in Love (10cc)
Black Magic Woman/Gypsy Queen (Santana)
You’re Sixteen (Johnny Burnette)
Who Can It Be Now (Men at work)
The Things We Do for Love (10cc)
Oye como va (Tito Puente)
I Wanna Be Your Man (The Beatles)
Hold the Line (Toto)
Photograph
Act Naturally (Buck Owens)
With a Little Help From My Friends
Give peace a chance (Plastic Ono Band)

Grazie Ringo !


ps: la foto non è mia, arriva dal sito Music Attitude in cui troverete una recensione migliore. 
Foto di Giuseppe Craca.


mercoledì 11 luglio 2018

Notte in Blu 110 - Fabio


Puntata che coincide con il mio compleanno, visto che non succederà spesso ne approfitto per "autocelebrarmi". Ho chiesto questo a chi mi domandava “che regalo vuoi”? Datemi qualche giorno di spensieratezza! Per cominciare oggi saltiamo perchè son arrivate due bollette salate, appunto non pensiamoci. In apertura Peter Gabriel con il brano che mi ha aperto la mente "the rhythm of the heat", primo brano del quarto album inizialmente rifiutato poi digerito infine amato. Ed è un amore che dura da sempre, in modo particolare il quarto album è per me la cosa più bella mai ascoltata. Canzoni importanti, musica a 360° e qualche racconto indiscreto. Prendete e godetene tutti, non succederà spesso! Buon ascolto.


The Thrill is Gone - B.B.King
Don’t Turn Me Down - Jimmy Rogers
Lover’s Cross - Jim Croce
Musical Genocide - Gregory Porter
Taxman - The Beatles
Blame It On The Sun - Stevie Wonder
Shadows in The Rain - Sting
Life is a Long Song - Jethro Tull
Baby Let Me Share My Love - Terence Trent D’Arby
Kiss - Prince
Acquarius - Galt McDermot
Wish You Were Here - Pink Floyd (Fabio Ranghiero Fabiana Martone)




lunedì 2 luglio 2018

Notte in Blu 109 - Easy



Non c’è pace, finisce un’altra settimana ed eccoci al venerdi, nuovo appuntamento con Notte in Blu puntata 109. Sembra facile. Sembra facile e veloce essere arrivati a 109 puntate ma non lo è. Sembra facile proporre una playlist interessante invece è difficile. Sembra facile essere qui a presentare i brani della puntata invece lo è! E’ facile perchè è una cosa che mi piace fare soprattutto quando è il momento di partire, alle 22.30 di ogni venerdi. Buon ascolto.


Easy - Commodores
Easy Lover - Philiph Bailey
Take it Easy Mama - Ryan Bingham
Go Easy - Willie Dixon and Memphis Slim
Good Lovin' Ain't Easy to Come By - Marvin Gaye
Easy Blues - John Martyn
Easy Baby - Magic Sam
Easy - Smokey Robinson
Mellow Down Easy - Little Walter
Easy - Aaron Taylor
It Don't Come Easy - Ringo Starr
Let Her Down Easy - Terence Trent D'Arby
Notte in Blu è una rubrica di Radio Noventa, potete ascoltare tutte le trasmissioni di Radio Noventa direttamente sul sito www.radionoventa.it .