Poesie e canzoni trovate nel cassetto, lasciate apposta come si mettono 50 euro sotto il materasso (si fa ancora?). Il costo di una sorpresa, lo stupore di rivedersi a distanza di qualche anno, pensare di ritrovare la semplicità persa o i pensieri del tempo che fu. Ricordare il posto segreto in cui avevamo sepolto cose a noi care.
Tutto può essere.
7 - Ligabue. Il numero del titolo non mente sul contenuto del nuovo mini-album di Ligabue. 7 brani per meno di 30 minuti di musica, canzoni ritrovate e ovviamente riprovate e suonate durante questo lungo periodo di lockdown. Un esperimento che a livello di ascolto ci ha regalato alti e bassi. In questo caso un ottima occasione per i fan di Ligabue, tutti gli altri (meno, se devo fare due conti) troveranno "il solito pasto". Per quel che mi riguarda non c'è nulla di nuovo per un artista che già pecca (o forse è un pregio) di una certa monotonia compositiva. Ma Ligabue è esattamente questo: la sua (solita) voce persuasiva, emiliana, i suoi cari strumenti rock (chitarre) e - qui e la - qualche tastiera. Ritmo e armonia fatti apposta per cantare tutti assieme in uno stadio o davanti al caminetto. Album senza troppe pretese che fa il suo lavoro di tenerci compagnia in attesa di "altro", l'artista in se non mi ha mai entusiasmato particolarmente nonostante - lo ammetto - il suo fascino da rockstar nostrana che preferisco ad esempio al "Vasco". A poco serve il duetto finale con Elisa.
Voto 6,5: non aspettatevi molto se non un album di ricordi (le canzoni arrivano dal passato) e la garanzia del "marchio di fabbrica Ligabue" che può far dormire sonni tranquilli i tanti fans. Meno di 30 minuti di musica però potrebbero non accontentare i più esigenti.
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