giovedì 4 marzo 2021

Terra Firma - Tash Sultana (le Pagelle del Fabiet)


Nuovi generi, nuova musica, nuove tendenze? Stiamo ascoltando sempre le solite cose o qualcosa sta cambiando? Qual'è il nostro livello di "ormai ho ascoltato tutto" o di "tutti i generi sono stati già inventati"?


Serve un nuovo genere per ascoltare qualcosa di nuovo o servono artisti nuovi o di provenienza non scontata (ad esempio la "solita" Inghilterra o i "soliti" Stati Uniti, patrie da sempre della musica perlomeno commerciale) ? Chi lo sa, è comunque nostro dovere di ascoltatori orientare i padiglioni auricolari verso nuove zone, o cambiare le solite. Molto tempo fa son stato - ad esempio - molto attento alla Real World Music in modo particolare alla "zona" Womad & Real World di Peter Gabriel (ovvio). Ebbene aria nuova ne è arrivata, generi e tradizioni si mischiavano facendo uscire spesso e volentieri nuovi ascolti. La magia continua ma molto deve ancora essere fatto. Il cambiamento è in atto e la geografia della musica è destinata a cambiare, inesorabilmente ma ....molto lentamente.


Terra Firma - Tash Sultana. Siamo in Australia e secondo molti la giovane signorina Tash - polistrumentista - rappresenta il buono che sta arrivando. I primi minuti di ascolto sono veramente promettenti e avvolgenti, l'impressione è di trovarsi di fronte al lavoro di una tessitrice che riesce ad intrecciare molti suoni rendendoli morbidi e mansueti dopo averne trovato il giusto equilibrio. L'uso di echi, chorus e reverberi trasporta l'ascoltatore in un club con una colonna sonora new-age. Ed è questo il bello ed il brutto di "Terra Firma": l'essere morbidissimo in ogni brano, la sua ricerca di tranquillità anche nel groove più aspro che porta più ad abbassare il volume per assaporarne l'intimità piuttosto che alzarlo per scoprire qualche inesistente piacevole ruvidezza. Voce e cori non fanno che confermare questa sensazione, brano dopo brano, spegnendo ben presto sorpresa e avviandosi verso una leggera monotonia. Suoni troppo "trattati" portano proprio a queste conseguenze. Promettente? Forse, aspettiamo Tash al prossimo appuntamento.

Voto 7: a metà strada fra un viaggio psichedelico e una colonna sonora per esercizi new-age, Terra Firma è un album discreto che si gioca su un'atmosfera di base e qualche digressione ritmica. Non ci sono vette ma nemmeno grandi buche, avete la licenza di ascolto.

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