martedì 27 aprile 2021

La matematica dei Rami - Max Gazzé (Le Pagelle del Fabiet)


 Esistono persone, artisti, che trasformano in oro o quasi tutto quel che toccano. La condizione dell' "essere oro" non è garanzia di alta qualità (poi ci sono i carati ecc. ecc.) infatti questi artisti sono si infallibili ma non fanno nemmeno miracoli. 
Può succedere che un brano mediocre resta così ma migliora e non di dopo il suo "appeal" proprio grazie all'intervento di un bravo arrangiatore (appunto di quel gruppo di artisti che "trasforma tutto in oro"). In questa foto penso di poter dire di riconoscere un membro di questa speciale famiglia, Gazzé non avrà scritto chissà quali capolavori ma ogni suo brano ha un incredibile fascino dovuto principalmente alla sua capacità di scriverne l'arrangiamento adatto e scoprire le sonorità ed i suoni perfetti. Poi non è oro tutto quel che luccica ma non facciamo drammi, per carità.

La matematica dei Rami - Max Gazzé. Uno dei migliori musicisti - non ci sono voci contrarie spero - nel panorama italiano, invidiato da parte del sottoscritto per la capacità di curare ogni brano dotandolo di arrangiamento e sonorità personalizzate. Costante di tutti i suoi album che - va detto - non contengono capolavori o grandissime HIT, ma si fanno ascoltare con piacere con gusto anche a distanza di anni. Ed è proprio l'effetto di questo suo modo di lavorare, di rendere ogni brano, anche il più corto, un'esperienza unica grazie - come scrivevo qui sopra - ad arrangiamenti cuciti "ad hoc" e strumentazione e suoni ricercati. Questo " La matematica dei Rami" è così, non cambia le carte in tavola, è sempre il "nostro " Max capace di creare incroci perfetti fra acustico ed elettronico, fra dolce ed aspro, il tutto in un vestito/canzone piacevole, originale, la sua voce così delicata e riconoscibile. Manca, come quasi sempre, il colpo al cuore, il brano scala classifiche. Ma pensiamoci bene, non è una gravissima mancanza, basta guardare il bicchiere mezzo pieno di brani che resteranno ricchi per moltissimo tempo, non sembreranno mai "datati". E' questo il destino di questo modo di lavorare e, a ben guardare, il bicchiere è anche bello pieno così.
Voto 8,5: è veramente il caso di dire "Max Gazzè" è sempre uguale. Uguale nel tocco, nulla da dire, ma il risultato è sempre diverso e così attraente che non si può mai fare a meno di diventare snob con i suoi Album. Quindi comprate e ascoltate, in assoluta e storica fiducia.

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