Stelle al contrario, se il desiderio dei più è "avere successo" "salire sul palco" "avere davanti a sè migliaia di persone adoranti", per pochi è sufficiente comporre per essere felici, soddisfatti e pieni di vita.
In fondo è semplice: comporre per una vita per te o per gli altri è possibile. Avere costanza nel successo contando anche su un fisico sempre fresco e attraente è cosa da pochi (e da poco). La creatività, l'arte è qualcosa che nasce dentro e dentro resta, poco ha a che fare con l'adorazione o l'adulazione.
Quello è - quasi sempre - business.
Amore dillo senza ridere ma non troppo seriamente - Tricarico. Mi ricorda Battisti, che ci volete fare. Sarà la copertina bianca o l'approccio musicale, il disinteresse verso la vita della Star. Mi ricorda Battisti e un po' Rino Gaetano. Di fronte a questi giganti Tricarico un po' scompare ma la sensazione è di quelle belle e piacevoli: quella di ascoltare buona musica italiana curata nei testi e nelle musiche in cui si parla dei momenti comuni della nostra vita, del cibo, dell'amore e dei motivi per cui vivere. Potrebbe sembrare un prodotto d'altri tempi da cui tenersi alla larga o da tenere nascosto per le proprie giornate in solitudine. Non fatelo, andate orgogliosi di questo ascolto nonostante non spicchi mai il volo verso una completa libertà attestandosi sul classico "cantautorato" (e va benissimo così). In un momento in cui si parla della fantomatica genialità di Capparezza (per carità...buon album ma lasciamo perdere il genio) provate a ricordarvi anche delle persone che parlano di noi, di voi, degli altri anche quando sembrano lontane.
Voto 8: Tricarico leggermente "scarico" in alcuni brani in cui vuol fare troppo il "cantautore". Molto meglio quando cerca di "volare sopra" fregandosene delle mode, del bon-ton cercando di dare lustro alla Musica italiana.
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