domenica 24 ottobre 2021

Blessings and miracles - Santana

 Got a black magic woman

I've got a black magic woman

Got me so blind, I can't see

That she's a black magic woman

She's trying to make a devil outta me

Non è un brano di Santana, è di Peter Green (Fletwood Mac, 1968) ma la sua versione, contenuta in Abraxas e "tappa obbligata" per ogni live che si rispetti, è uno dei momenti musicali più significativi della sua carriera. O forse no, di certo fra le vette dei miei ascolti soprattutto per quel "finalone sorpresone" (lo strumentale "Gypsy Queen") che opportunamente ascoltato in cuffia ha compromesso per sempre il mio udito. Canzone iconica per Santana in cui c'è dentro tutto quel che ha fatto prima e quel che farà dopo. Santana limitato? No ma artisticamente lui ruota attorno a quel modo di suonare, di affrontare gli arrangiamenti e di sedurre il pubblico. Attorno a quel brano si piazza il suo repertorio che potrebbe suonare un po' ripetitivo ma sa conquistare il cuore grazie al feeling con la chitarra e alla capacità esplosiva dei suoi musicisti. Resistere è impossibile.

Blessings and Miracles - Santana . A 74 anni Santana è ancora un chitarrista solido che ha creato un sound ben preciso senza mai abbandonarlo, tentando raramente nuove strade. In occasione dell'ultimo album "Africa Speaks", fulmine a ciel sereno per il quale ho scritto solo belle cose qui ad esempio. Nel 2021 escono miracoli e benedizioni ma musicalmente si torna alla forma "commerciale" del Santana che personalmente non amo moltissimo. Tante canzoni sparse, qualche fulmine dal sapore remoto (che poi ha un titolo emblematico: "Santana Celebration", celebrando sia il nome che un termine che ultimamente serve a nascondere la parola "tributo" forse perchè ritenuta fuori moda) e alcuni esperimenti slegati che hanno in comune due fatti principali: la chitarra, sua, l'anima che la suona (lui) e la presenza di ospiti e generi vari e variegati. Sinceramente non mi piace anche se probabilmente il risultato paga. Passiamo dal rap al pop al rock molto molto duro con tanta voglia di suonare da parte dei partecipanti ma con una resa finale che smarrisce chi cerca l'ascolto impegnativo. Io torno al precedente.
Voto 6: chi ama Santana troverà le sue sonorità e le sue abitudini. Un album "di routine" con tanti ospiti e alcune cover pesanti che però non esaltano e non convincono. Se volete un capolavoro e l'artista di fuoco recuperate il precedente "Africa Speaks"

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