domenica 10 ottobre 2021

Alienation - Rockets

La presenza e l'immagine vanno accompagnate, in musica, da composizioni solide o comunque valide. La storia insegna che il look, in ambito commerciale, serve eccome ma alla fine se la proposta musicale è scarsa la strada diventa ben dura.
Sto generalizzando perchè non ricordo bene se ci siano state band nel passato (o singoli artisti) che hanno vissuto di look e canzoni scarse. Sono esistiti? Buon per loro ma di sicuro si tratta di rarità o - più probabilmente - di episodi unici.

Le cose si mettono meglio se vuoi mettere in bella mostra faccino e vestito della domenica avendo una buona proposta (musicale). In quel caso saranno tutti felici: il manager farà soldi per un po', gli ascoltatori avranno di che godere e gli amanti del gossip vivranno in pace in mezzo a foto colorate (o meno). E tutti vissero felici e contenti.
Oggi riscopriamo con piacere un gruppo che pensavo scomparso ma continua a vivere. Un gruppo che deve praticamente tutto alla "facciata" ma grazie al fatto di avere dei musicisti dietro (la faccia) e una produzione comunque attenta ai risultati ha goduto di un bel po' di successo di qualità per diversi anni. Eppure oggi nessuno ci scommetterebbe un euro.

Rockets - Alienation. E' difficile, impossibile, dare una valutazione ad un disco che doveva uscire un bel po' di anni fa. Tenuto nel cassetto proprio negli anni in cui i "Rockets" dimostravano di non essere un semplice gruppo di "travestiti" (da spaziali non pensare male) ma validi musicisti portatori di idee valide ed originali. Ma questo da subito, non era una novità, ricordo benissimo i miei ripetuti ascolti del primo album (o il secondo, quello di "On the road again") pieni di sinth e suoni che - nell'immaginario - arrivavano da altri pianeti. Così come gli stessi Rockets, senza dubbio, arrivavano da un altro pianeta. Quella che avrebbe potuto essere un gruppo meteora è rimasto al top per diverso tempo arrivando - pure - ad avere un'evoluzione e proponendo sempre album ascoltabilissimi, con una media-qualità sempre fra il buono e l'ottimo se escludiamo qualche caduta fisiologica. L'apice da molti è considerato "Galaxy" che già dalla copertina invogliava un ascolto ripetuto. E questo "Alienation" doveva essere il seguito ma così non fu, rimesso nel cassetto (potevano permettersi pure questo) a favore di "altro" ("pigreco" se ben ricordo). Ebbene "Alienation" conferma lo stato dell'arte di quel periodo e quanto ho appena detto. Pare di tornare indietro nel tempo (o nel futuro di qualche pianeta lontano anni luce se preferite). I Rockets sono atterrati nuovamente confermando quanto quel periodo - calate le maschere - fosse per loro pieno di buone idee. Non mancano i punti interrogativi nei confronti di qualche brano (però potevano permettersi di esplorare, pure). 
Voto SN: come scritto all'inizio risulta difficile concretizzare un voto. La loro proposta non ha perso interesse, si può ancora ascoltare senza però avere grandi aspettative nella qualità (verso l'alto) se escludiamo le mie preferite: "Children of Time" e "Sky Invaders" forse perchè sono i brani che più mi ricordano i veri "Rockets".

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