sabato 29 gennaio 2022

The rooftop performance Get Back - The Beatles

Esce in modo improvviso questo "concerto sui tetti", registrazione integrale e improvvisata voluta da un gruppo emergente inglese che si fa chiamare "the beatles". Non conosco nessuno di loro ma già mi infastidisce la prepotente e maleducata salita sul tetto proprietà di qualche nobile e paziente famiglia. Da quel che ho capito (le fonti sono tante ma confuse e contraddittorie) il concerto è stato giustamente interrotto per disturbo della pubblica quiete.

Nel verbale - che ho personalmente visionato - si parla anche di resistenza a pubblico ufficiale e mancata richiesta dei permessi necessari. Quale il motivo di tutta questa messinscena non è dato sapere così come il fine di questa uscita discografica che ci consegna un prodotto scarso da parte di cinque musicisti che riescono a malapena reggere l'accordatura. Mi tranquillizza il sicuro oblio cui sono destinati, garantito dalla povertà sonora, dall'inutilità di questa performance e - non ultimo - dal pessimo gusto estetico. Tenetevi alla larga da questo "get back", la musica di oggi risiede altrove.

Get Back the rooftop performance - The Beatles. Grazie a Peter Jackson ( e a Paul e Ringo che hanno supervisionato) abbiamo potuto verificare da vicino quanto successe prima della loro fine come gruppo. Un ipotetico grande concerto finale annullato, l'incompetenza manageriale del loro entourage, un consapevole smarrimento personale ma la grande capacità di creare, ancora, grandi successi. I Beatles del dopo "hey Jude" sono un compromesso fra il "vorrei ma non me lo chiede nessuno" ed il "sono un fiume in piena e nessuno se n'è accorto". Questo album é un semplice allegato a quell'incredibile documento storico che é Get Back uscito da poco e visibile per ora solo su piattaforma Disney Plus. Inutile se paragonato all'opera di Jackson ma necessario se vogliamo ascoltare proprio ogni respiro di quel che avvenne in quel tetto. I brani dovevano rappresentare un ritorno alle origini (alcuni sono stati scritti durante i primi anni del loro successo), finirono in due album di cui Abbey Road è un capolavoro assoluto (grazie al lavoro certosino di George Martin) mentre Let it be è il fratello minore seppur piacevolissimo e genuino. The rooftop Performance ci regala il loro ultimo respiro assieme, solo per questo vale il nostro commosso ascolto.

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