Mi sento un po' come la mamma, o il papà quando dicono di "non fare differenze fra i figli". Una dichiarazione sempre in buona fede, sappiamo tutti (da genitori o da figli) le motivazioni di tale precisazione senza che queste ci siano mai state spiegate. Eppure una parità assoluta non può esistere o almeno non ci credo. Uno dei 2 o dei 3 o dei 4 figli avrà sempre una preferenza segreta palese o meno che sia. Ho due figli e mi vien da dire altrettanto. Così come potrei dire delle colline alla mia destra e alla mia sinistra che mi accompagnano dalla mia infanzia. Colli Berici ed Euganei.
Posso fare differenze? Come potrei? Entrambi legati da antiche passeggiate, i primi (i Berici) per la presenza di parenti da andare a trovare i secondi sede di importanti manifestazioni o delle classiche visite di pasquetta.
Da poco tempo son tornato ad amarli ed apprezzarli grazie alla mia lenta ma costante riscoperta del territorio. Durante questi viaggi cerco di scrutare e memorizzare ogni particolare e di apprezzarne ogni angolo (ad esclusione dei più urbanizzati ed affollati). La cam fa da terzo occhio ma è impossibile immortalare la sincronizzazione fra respiro pedalata vista e stato d'animo.
E' una cosa personale, proprio per questo torniamo velocemente alla mia missione personale: percorrere anelli ciclistici ed espandermi pian pianino verso nuove mete. Queste due sede collinari meritano più di una visita, ecco perchè ho deciso di dividere in fasi le uscite a loro dedicate.
A dire la verità che si vada ad Est, Ovest o Nord partendo dal noventano li avrete sempre sott'occhio. Pronti? Meglio partire che leggere. Ecco questa "prima fase" che riguarda i Colli Euganei.
Considero questo anello una "variante tosta" del ben più famoso "anello degli Euganei". Nella pratica si entra nel cuore del percorso tagliandolo quasi a metà, in effetti anche il totale di km è inferiore ma non di tantissimo.
Va detto subito che qui la difficoltà è maggiore visto il dislivello totale del percorso che arriva a quasi 700 mt. Mi vien da dire "non è da tutti", di sicuro non è difficilissimo ma nemmeno facile. Un po' di allenamento ci vuole o perlomeno non è da prendere sotto gamba. La valutazione è strettamente personale.
Devo dire che qui troviamo salite più dolci rispetto ai Berici ma farò un confronto solo quando avrò completato tutte le fasi. Di sicuro, come descritto in molte guide, gli Euganei sono meno selvaggi e più ordinati. Visto l'alto numero di ristoranti direi anche più turistici.
Quali strade andiamo a percorrere? In pianura staremo quasi completamente su strade ciclabili asfaltate o con ghiaia, di recente realizzazione quindi per ora veramente ben messe e piacevoli da percorrere. In collina invece seguiremo le strade principali che, perlomeno nei miei orari, non vedono affollamento di auto (anzi).
PARTE 1: da Noventa ai piedi dei Colli Euganei.
Utilizzando la ciclabile che va a Vicenza (da Noventa Vicentina) arriviamo allo "svincolo" di Agugliaro ( lo riconosciamo dalla fermata dell'autobus). E' necessario attraversare la "Riviera Berica" quindi fate attenzione, la deliziosa ciclabile riprende comunque subito in direzione Agugliaro e Vo' Vecchio costeggiando un canale (Liona?). Sulla sinistra la stupenda e tralasciata Villa "Dal Verme" mentre una volta entrati in Vo' Vecchio è quasi d'obbligo una breve sosta per ammirare Villa Contarini-Venier. Si attraversa un ponticello di recentissima inaugurazione, è necessario però immettersi per qualche metro nella strada provinciale (stanno però ultimando una ciclabile che eviterà probabilmente tutto questo, ponte a parte). Giriamo sulla sinistra verso Vo' Vecchio, attenzione al proseguimento immediato della ciclabile sulla destra. Percorriamola fino in fondo e saremo arrivati a Zovon, caldi e pronti per cominciare la salita verso Teolo.
PARTE 2: Teolo e Castelnuovo
Siamo forse alla parte più complessa in quanto prevalentemente in salita. Lasciamo la ciclabile per seguire, come annunciato, la strada promiscua con le auto. Attenzione quindi.
Lasciate alle spalle la Chiesa e voltate a sinistra, sulla strada. Non si può sbagliare, si sale verso via Calti (che poi diventa via Molare). Dopo qualche metro... magia ! Ci troviamo già immersi nel verde delle piante e nella magia dei boschetti. Percorriamo fino a Teolo poi voltiamo a destra in direzione Castelnuovo. Verso Teolo c'è la possibilità di sostare ma il mio consiglio è di forzare un po' per farlo nella tappa successiva (presenza di area picnic e fontana). Si sale ancora, arrivati ai quasi 200 mt. arriveremo agli oltre 300. Caratteristica di tutto il viaggio l'alternanza, oltre che di salite e discese di zone ombreggiate da entrambi i lati della strada ad altre più panoramiche e aperte rivolte a diversi versanti. In questa tappa il versante sarà ancora il vicentino, prepariamoci tra breve a passare nel versante padovano.
PARTE 3: si scende a Torreglia, arriviamo a Monselice
Arrivati a Castelnuovo possiamo scegliere di scendere verso Lozzo Atestino / Vo' oppure proseguire (dritti) per restare in quota e scendere poi verso Torreglia. Di fronte una piazzola/parcheggio dotata di fontanella. Proseguiamo per via Castelnuovo restando in quota e cominciando ad ammirare anche il versante padovano sicuramente più interessante.
La "provinciale 43" ci porta a valle, proseguiamo poi a destra seguendo le indicazioni per Galzignano Terme, ancora qualche tornante in salita per arrivare quasi ai 100 mt. poi ancora giu'. Costeggiamo ora i colli attraversando il centro di Galzignano (anche qui numerosi punti per una breve sosta). Direzione ora è Valsanzibio sede di Giardino e Villa Barbarigo sicuramente da visitare (foto qui in alto) ancora un po' di salita, discesa ed ecco, sulla sinistra, un'altra bel punto di sosta/relax. Proseguiamo per via Diana che poi diventa via Mandonega e via Costa che ci porterà a Monselice. Prosegue il su e giu' in una strada che divide il monte a Ovest dalla pianura a Est.
PARTE 4: da Monselice ad Este, si torna a casa
Possiamo annunciare la fine della zona collinare e delle insidie nascoste nelle salite (soprattutto quando è la prima volta non si sa mai quando finiscono).
Sicuramente la parte fino a Castelnuovo è impegnativa ma anche questa alternanza di saliscendi mette alla prova la nostra pedalata.
All'altezza della stazione dei treni sulla sinistra parte una breve ciclabile che ci porterà dapprima in via Valli poi, sulla destra, in via Giuseppe Verdi fino a prendere - finalmente - sempre sulla destra via "Argine sinistro" un lunghissimo tratto che sbuca ad Este e poi, sempre seguendo le indicazioni E2 a Noventa Vicentina. Attenzione, all'altezza dell'idrovora non seguite in E2 "anello degli Euganei" bensì "anello delle città murate", dopo l'idrovora voltate a destra ed eccovi nella stupenda strada che costeggia il Frassine fino a Caselle (poi volendo si prosegue verso Montagnana). Volendo seguire E2 arriviamo a Lozzo Atestino, in questo caso seguite le indicazioni Noventa Vicentina per tornare alal base.
All'altezza di Caselle (ponte) quando la ciclabile si interrompe per qualche metro passate il ponte sulla destra e, dopo 4 km circa potrete finalmente riposare.
Il premio finale è come sempre il video riassuntivo. Buona visione e soprattutto...buon giro !
1 commento:
Bella descrizione
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