Senza di te la vedo dura e non solo per la tua capacità manuale e pratica che comprende tutto quello che "non saprei nemmeno da dove partire".
Perdo la persona che mi ascoltava fino in fondo sopportando le mie visioni, forse mi aveva capito a fondo, avevi capito le mie speranze e i perchè delle mie frequenti incazzature, se ti trovavi in disaccordo mi regalavi una visione alternativa per me necessaria e tranquillizzante, sempre.
Sapevi incassare con arte come pochi sanno fare.
Te ne vai nel momento in cui per me era imminente il tuo ritorno alle attività radiofoniche e te lo ricordavo ad ogni incontro perchè quella era la nostra dimensione. Al di fuori era tutto un po' irreale.
Mi hai fregato Corrado, e so che te la stai ridendo. E ti ricordo che una volta mi volevi investire con il tuo camion, ricordo la tua risata satanica dietro il parabrezza.
Già ti vedevo a tirare cavi sistemare telecamere e apprendere velocemente tutto quello che c'era da sapere, instancabilmente.
E non potremmo nemmeno definirci amici, forse, perchè ci siamo conosciuti lavorando, ci siamo trovati sempre o quasi quando c'era qualche attività da definire o sviluppare o qualcosa da organizzare o costruire. La nostra conoscenza si è sviluppata all'interno delle attività, non del cazzeggio. Non c'è mai stato il tempo per una "normale amicizia", e questo è la cosa che più mi è piaciuta e che adoro. Salutarsi con un "vaffanculo" e mettersi a produrre senza limiti di tempo, come piace a me.
Ritratto di Federica "Fred" Bortoluzzi
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