Io ci provo ma i grandi della musica del passato continuano a regalarci emozioni e colori di ottima fattura. L'ascolto che faccio attualmente è a 360° - ho ascoltato anche i Maneskin ieri, per intenderci - ma devo purtroppo scrivere che loro - quelli che hanno fatto la storia - riescono ancora a restare in cattedra. Qual'è il loro insegnamento maggiore? Che la testa deve rimanere concentrata sulla musica e sulla testarda ricerca delle note (non del vestito o del pensiero chic su Twitter o Facebook). Esistono buone nuove proposte che però stentano a decollare, forse bloccate da un mondo di manager discografici che hanno preso le redini della musica, oltre che del mercato. Speriamo - ancora - nel 2023.
Schvitz - Vulfpeck & Vulf. Giovane gruppo statunitense fondato nel 2011. E' il classico quartetto di amici (magari nella realtà non lo sono) che riprende le sonorità di un dato periodo - in questo caso siamo a fine anni 70 e primi '80- e ne ripercorre le gesta aggiungendo un po' di personalità e tecnologia di oggi. Il risultato è un funk molto piacevole, una qualità superba nella produzione (in cuffia è spettacolare), belle canzoni ma - nella sostanza - poca originalità. Di certo sono bravi, bravissimi e vi piaceranno non ho dubbi. Si resta un po' a bocca asciutta per la durata dell'album (34 minuti), qualche brano un po' più vitalizzato ci poteva stare visto il divertimento che riescono a garantire. Tutti i brani sono trascinanti ed invitano al movimento non controllato del corpo.lunedì 16 gennaio 2023
David Crosby (live) + Vulfpeck & Vulf (Schvitz)
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