lunedì 12 maggio 2008

Ascoltando i Four Fried Fish

Come dicevo in qualche post già pubblicato...il tempo è passato in fretta. Veramente non credevo di vedere i tempi di consegna rispettati in modo così "svizzero". La previsione era per fine aprile e a fine aprile avevamo in mano i cd finiti. Lo confesso, il mio "tabellino di marcia" è stato un attimo stravolto perchè pensavo di pubblicare ancora qualche preview prima della disponibilità del disco. Un piccolo spazio lo volevo riservare alla sezione fiati, ai Flyin' Horns, ed eccolo qui..."postumo" (non per questo meno importante).

La questione "sezione fiati", per quel che riguarda questo primo cd, è stata alquanto discussa e controversa. Tanti erano i punti a sfavore di questa scelta:

- collaudo insufficiente nei live
- incognita "trombone" che mai avevamo potuto ascoltare nei live
- personale inesperienza per quel che riguardava la scrittura e l'armonizzazione delle parti.

Nonostante questi gravi "contro" abbiamo ritenuto di poter tentare questa via, consci dell'apporto sicuramente positivo che tromba, sax e trombone potevano avere nel gruppo. Soprattutto Flamiano, va riconosciuto, ha sempre creduto nell'importanza che potevano avere. A ragione o a torto? La versione finale del cd lascerebbe intendere una certa ragione anche se il sottoscritto ha qualcosa da sottolineare.



Gastone Bortoloso, tromba e flicorno

La parte del leone, per quel che riguarda gli arrangiamenti, l'ho fatta io. Certamente Flamiano è stato impeccabile nell'indicare dove i fiati dovevano suonare e in alcuni casi anche cosa. Ma tutto il resto, completamento, armonizzazione, scrittura, correzione, trasposizione e versione definitiva è toccata a me. Ho curato sei brani su otto (come scritto nel cd) mentre in uno, Three Cool Cats, ho curato solamente l'armonizzazione (solamente.....come se fosse la cosa più semplice da fare...). Un lavoro che mi ha occupato moltissimo, tanto da dover rinunciare a qualche oretta per fare qualche esercizio al pianoforte.
I più esperti potranno notare la scrittura poco sciolta, il trattamento "da pianista" del valore di ogni singolo strumento, l'armonizzazione un tantino azzardata e sperimentale in qualche momento. Tutto quadra.... non avevo mai fatto un lavoro simile!!! Non conoscendo a fondo i vari strumenti mi sono dovuto fidare di quel che sentivo al pianoforte e successivamente, con l'apporto di qualche sinth che simulava i suoni. In "Homeway blues", il secondo brano del cd, si può notare la scrittura bella sciolta e calda di Gastone che lavora con le big band da sempre.... Per me è stata un'esperienza nuova e sicuramente positiva.... quando si tratta di mettere nero su bianco bisogna essere precisi, ogni misura deve quadrare, la trasposizione degli strumenti deve essere perfetta e non si possono inventare note che non esistono. Con il passare del tempo poi si acquisisce scioltezza e diventa più semplice e piacevole. I miei arrangiamenti preferiti? Di sicuro "blues for Mr. G." anche se nel cd non sento (e non sentite) quello che volevo ottenere, questo a causa mia probabilmente... le note scritte non bastano e da "direttore" dovevo cercare di spiegare meglio ai musicisti cosa volevo. In "making love" invece c'è stata un'opera di scrittura massiccia, da zero. Ho cercato di creare un ibrido fra il blues ed il funky e forse ci sono andato vicino. Purtroppo anche in questo caso il risultato non è completamente soddisfacente, ma comunque ascoltabile, per motivi che elencherò più tardi. Di "h5n1" mi piace l'armonizzazione del tema finale mentre il momento più emozionante è il tappeto di "honey & bread" , sul secondo giro di cantato. Si tratta di una modulazione di 2 note semplicissima . Ma al solito le cose più semplici son quelle che più emozionano. Un plauso all'arrangiamento di Gastone "Homeway blues", di parecchi metri sopra il mio lavoro.


Ermanno Zuccato, sax e flauto traverso

La sezione fiati non ha suonato assieme ai Four Fried Fish, è stata fatta una sovraincisione due settimane più tardi. Questo ritardo è stato positivo, era impossibile arrivare pronti con tutto (fiati, gruppo, brani) in contemporanea. Soprattutto con l'inesperienza del primo cd. Grazie alla bravura del trio in un giorno è stato fatto tutto. Un giorno in più non avrebbe tuttavia fatto male al risultato finale. I fiati si chiamano così per un motivo ben preciso: ci vuole fiato . Suonare in piedi per un giorno, concentrati, potenti, non è assolutamente facile e serve un grosso allenamento. Teniamo presente che il musicista può essere bravo quanto si vuole ma il non essere abituato alla sala di registrazione può giocare a suo sfavore. Altra nota per sottolineare la bravura del trio: per la registrazione non era possibile intervenire con protools (editare qualche nota svizzera) perchè era assente Andrea. Infatti l'area regia era quella di Marco Lincetto. Tutto in diretta quindi, con la disponibilità dei soli PUNCH IN - PUNCH OUT , proprio come una volta. Alcuni soli sono stati sovraincisi per dare la possibilità ai musicisti, giustamente, di testare qualche versione in più. Mentre Flamiano dalla regia dava qualche notizia sulle esecuzioni, io ero con i fiati a fare da "direttore" (scarso) e pensavo alla correttezza della lettura e dell'esecuzione. Non so dire se mi è piaciuto o meno.... mi aspettavo forse una cosa più divertente....



Luca Baliviera, trombone

Un discorso a parte meritano i soli di Ermanno e Gastone. Tromba, flicorno, flauto e sax. Secondo il sottoscritto, un solo più bello dell'altro, in presa diretta. Gastone arriva ovunque mentre Ermanno ci ha regalato un solo di flauto memorabile. Memorabile anche il solo di Gastone in "three cool cats", che ci porta con il cuore in pieno Tex-Mex-Jazz.

In conclusione, se devo considerare tutti gli aspetti che hanno caratterizzato il settore "fiati", posso essere soddisfatto. Molte cose però potevano essere realizzate meglio, in modo da dare maggiore rilievo alla presenza degli ottoni nel disco. C'è da dire che già il gruppo di suo riempiva bene quindi insistere troppo sulla presenza potrebbe essere controproducente. La vita in studio ci ha insegnato che non si possono ripetere tutti i "trucchi" e le "dinamiche" del live...pur suonando live ! Il lavoro in studio si presta a più ascolti (i vostri) e nel blues non si può stancare l'ascoltatore con troppe dinamiche, arrangiamenti sofisticati e forzature. Sicuramente un primo importante passo è stato fatto, per il prossimo lavoro lavoreremo di più sui tempi (più dilatati) e sulla preproduzione anche per la sezione fiati.

Ps: vi ricordo che il cd "catfish for breakfast" è sempre in vendita nel sito ludomentis.it !
Più ne acquistate più arricchisco! Più arricchisco più posso suonare per voi !! Più suono per voi più siete felici e contenti!

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