Possiamo parlare di "noia" nell'ambito musicale? Mi annoio quando non succede nulla o quando non riesco a far succedere nulla, se ascolto o faccio musica c'è movimento oppure lo sto creando quindi la risposta è "no, con la musica non esiste noia".
Al limite potrei associare momenti di noia con musica che sto ascoltando in quel momento ma... se sto ascoltando musica non posso annoiarmi perchè il movimento c'è. Un'altra possibilità: mi sto annoiando e "in sottofondo" c'è musica che non ho scelto di ascoltare. Solo in quel caso posso parlare di associazione musica - noia ma mai potrei affermare che la causa sia il sottofondo, semmai torniamo sempre al colpevole principale: me.
Fat Pop - Paul Weller. Pagella che arriva immediatamente dopo i primi ascolti perchè a) non avevo altro da fare b)piacevolmente sorpreso. Weller è un signor compositore e lo dimostra con "fat pop": dodici brani uno più seducente dell'altro vuoi per il groove di "testify" o magari grazie alle pop-poesie come "glad times" o appunto "fat pop". Non si nega il background pop anni 70-80 di cui Weller è uno dei principali eroi (Style Council e Jam) ma grazie al lavoro certosino su suoni e arrangiamento il risultato è fresco, frizzante e attuale un po' come la copertina dell'album. Non convincono i microbrani (di durata inferiore ai 3 minuti) non per l'ottimo livello compositivo o per le idee (di cui tutto "fat pop" è pieno) ma proprio per lo sviluppo del brano: come già scritto in molte altre occasioni non si permette alla canzone di prendere il volo o al limite di farlo in modo convincente. E' una mia sensazione che diventa convinzione soprattutto quando a farne le spese è la durata dell'album e va a penalizzare, come avrete capito, il voto finale.
Voto 8: ascoltatelo dal principio alla fine e troverete la vostra colonna sonora ideale per le prossime settimane. Peccato per lo sviluppo "ridotto" di alcuni brani, sono ancora della vecchia scuola e mi aspetto sempre tanta musica ad ogni uscita.
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