sabato 7 agosto 2021

Appena visto: Ted Lasso

Fra gli sport che non amo sicuramente c'è il calcio. Non è che non mi piaccia il gioco, l'arte del prendere il pallone a calci, la sublime voglia del goal.

Non mi piace "il calcio", quello della TV, quello degli sponsor, quello dei giocatori miliardari, quello della simulazione di "quasi morte" in campo e delle guarigioni immediate e miracolose. Per questi motivi non ho mai pensato di mettermi a guardare la serie di Apple TV Ted Lasso.

Chiaramente non ho mai pensato ad una serie "tecnica" fatta su misura per il tifoso della domenica. Ma dentro di me una vocina mi diceva "evita". Faceva malissimo perchè Ted Lasso è lassù, fra le mie serie TV. 

- ironia: com'è giusto è l'ironia a colpire subito, a fondo. Ogni ruolo della classica squadra di calcio viene "ribaltato come un calzino" creando delle icone al contrario partendo proprio da Ted Lasso, il coach. Ted è un non-allenatore che proviene dal mondo del football americano. Perchè è stato assunto se non conosce nulla del calcio (in parole povere: non è un tecnico di calcio)? Non ha importanza, quella è una sotto-storia utile semplicemente a presentarcelo come un incapace e farci sorridere in molte occasioni. Troviamo poi la star, la dirigente,l'allenatore in seconda, il raccattapalle, il calciatore prossimo alla pensione, il tifoso, il pub e tanto altro.

- ironia sottile e non costante: si ride ma in molte occasioni si pensa, quasi sempre con sbocchi positivi. E' questo probabilmente la chiave del successo della serie: inaspettatamente (non c'è una "morale" per ogni episodio), in momenti sparsi durante le puntate compaiono insegnamenti di vita, riflessioni filosofiche, discussioni approfondite sul rapporto fra persone e fra amanti. Le riflessioni arrivano anche ad una certa profondità dimostrando che la serie tv non è affatto una commedia.

- il calcio: ci sono brevi momenti di partite o allenamenti che, facendoci sorridere, rendono amabile il calcio anche per chi - come me - non lo ama moltissimo (anche e soprattutto per i motivi sopra esposti). Un altro obiettivo che Ted Lasso fa suo è di illuderci che il calcio in fondo non è questo "gioco per campioni". E' uno sport fatto di normalissimi atleti che inciampano non solo sul pallone ma sui fatti della vita.

- Ted: il personaggio ideato da Bill Lawrence è incredibile. Un mini-Forrest Gump a cui non daremmo un euro che si dimostra scarso allenatore ma abilissimo maestro di vita, altruista, positivo, umano. Le sue capacità umane emergono fin dalla prima puntata e la voglia di conoscerlo bene viaggerà di pari passo con la voglia di seguire tutte le altre. E' al centro della storia ma anche no, il suo altruismo immaginato dagli autori riesce nel tentativo di rendere primari anche tutti gli altri personaggi.

- ambientazione: spogliatoi, campo da calcio, sala stampa. Il contorno, colorato e a misura d'uomo, è perfetto per la storia che deve essere raccontata. Le dimensioni degli scenari (anche campo da calcio e stadio) regalano un'atmosfera da teatro, intima e necessaria per seguire dialoghi pieni di piccole sottigliezze e regole di vita.

- amore: durante la serie si snodano diverse storie d'amore, alcune iniziano altre finiscono. Tutte trattate con delicatezza e poesia, senza dimenticare ovviamente l'ironia, elemento-base che rende ogni puntata di Ted Lasso imperdibile.

- positività: ce n'è di bisogno e in Ted Lasso ne troverete a quintali. Ogni enigma, per quanto triste, ha sempre una risoluzione positiva immediata o - nel peggiore dei casi - intravista. Ted Lasso è una serie che, nel suo piccolo, cerca di farci tornare la voglia di vivere, di superare le diversità, le amarezze, le rivalità.

Recuperatelo appena possibile!

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