sabato 15 gennaio 2022

30 - Adele

Alle signore non si dovrebbe mai chiedere l'età, questa è una regola di comportamento sociale ancora inconsapevolmente seguita. Il peso e l'età delle signore sono ancora tabù anche se - mie carissime - vi confesso che i signori prima ancora di rivolgervi la parola sanno già tutto (o perlomeno provano ad indovinare). Questo "bonton dal passato" non trova oggi seguaci, e forse giustamente visto che con ogni probabilità questi comportamenti "da signore" nascondevano un'ipocrisia maschilista che oggi cerchiamo di superare.

Adele ci porta direttamente nel 2000, è lei stessa a comunicarci l'età grazie alle sue opere (18 la prima, 21 la seconda e così via). Certo qualche anno se lo toglie ma è giustificato dalla datazione del music/racconto, non di certo della sua età attuale. Così questo "30" racconta i suoi primi trentanni o sicuramente quel periodo che va dai 25 ai 30. I suoi album sono quindi il racconto musicato della sua vita che, in questo caso, è stata decisamente travagliata (divorzio nel 2018). 
Il privilegio di essere artisti è proprio questo, riuscire a veicolare le proprie esperienze - fallimentari a volte- verso il mondo impalpabile della musica. E voi che mi leggete ritenetevi fortunati, magari non riuscite a fare altrettanto ma grazie a queste opere ("30" non è l'unica, esistono moltissimi Album dedicati ai fallimenti matrimoniali dei musicisti) anche noi umili ascoltatori riusciamo - forse - a riconoscerci nelle problematiche e, grazie  al giusto equilibrio fra musica arrangiamento e parole, alleggerire un po' il pesante fartello che ci portiamo appresso.

30 - Adele. Adele rappresenta un felice incontro fra musica bianca britannica e new soul e questo "30" ce lo dimostra brano dopo brano, ascolto dopo ascolto. Non presenta novità rispetto al suo repertorio se non, forse, una maggiore maturità nella sua voce che risulta oggi più ricercatrice ed espressiva. Anche nell'ultimo album il binomio piano-voce resta la base da cui partono quasi tutti i brani e gli arrangiamenti, e questa non è certo una critica positiva perchè la parte migliore si trova altrove, in brani come "can I get it", non originalissima ma che ci regala un'Adele perlomeno meno scontata. Ancora meglio il successivo "woman like me" che ci regala una chitarra acustica delicata ad impreziosire la già citata maturità espressiva. Entrambi i brani sono probabilmente gli episodi migliori di "30". "Scontato" è la parola giusta per definire questo lavoro a parte qualche breve raggio di sole. Il risultato non è così negativo come si potrebbe pensare e lo zoccolo duro che segue la cantante sarà sicuramente felice. 
Voto 7: media fra pochi brani "top" e altri un po' troppo scontati frutto della paura di allontanarsi troppo dalle strade già percorse. Aspettando un'Adele libera da queste gabbie nel frattempo libero voi dall'ascolto di questo album.

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